News Francesco Modesto (Foto Ivan Benedetto)


Francesco Modesto (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 17 novembre, 2020 14:35 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Modesto in conferenza: “Non dovremo avere assilli”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA MODESTO / VERCELLI – Al termine della rifinitura, mister Francesco Modesto è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match di Serie C contro la Giana Erminio.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER MODESTO ALLA VIGILIA DELLA GIANA ERMINIO

Mister, ripartiamo dalla vittoria di Como. Fino al momento del loro pareggio, avevamo subito veramente poco. La squadra ha fatto quello che avevamo preparato e quello che doveva fare, con i nostri pregi e difetti. Siamo stati bravi a portare in porto il risultato: nel primo tempo, a mio avviso, potevamo fare qualcosa in più in avanti e stare più attenti sul gol subito. Abbiamo analizzato e rivisto gli errori commessi, la squadra sa che l’atteggiamento non deve mai cambiare ed essere sempre quello: quando si attacca, bisogna farlo come si deve; quando si difende e soffrire, bisogna farlo nel migliore dei modi. Questa è una squadra che in entrambe le fasi di gioco mi dà conforto, perché sono ragazzi che mi danno sempre risposte importanti. Anche chi gioca poco o mai: il gruppo di lavoro ha voglia di fare le cose per bene.

Domani ci sarà il recupero con la Giana Erminio: che avversario si aspetta? Una squadra che ha bisogno di fare punti, quindi aggressiva. In questa categoria bisogna sempre aspettarsi di tutto, non esistono partite scontate. Magari in questo momento noi pensiamo di essere bravi, ma non è così: bisogna avere lo stesso piglio e la stessa determinazione in ogni gara. Tutte le squadre hanno giocatori importanti e un assetto buono. La Giana Erminio, anche se nell’ultima ha giocato a quattro dietro, è costruita per giocare a tre. Mi aspetto che giochino a specchio, con aggressività e corsa; e con un allenatore che è su quella panchina da 26 anni. Dobbiamo essere bravi a capire che gara andremo a fare, dopo due giorni con poco tempo di recupero. Ma ho la rosa giusta per affrontare la partita. Sarà una gara bella, spigliata e senza assilli, perché dobbiamo pensare solo a giocare nel modo giusto.

Comi? Non era turnover la scelta di Padovan. Alla fine valuto la settimana di lavoro, percepisco determinate sensazioni: a volte si sbaglia, ma penso che Padovan abbia fatto una partita buona, calciando diverse volte in porta e creando occasioni. Il gol di Zerbin nasce da una sua giocata. Sono contento della sua gara, ha caratteristiche diverse da quelle di Comi.

Blaze? Allan ha un problemino che stiamo gestendo, ma chi ha giocato ha dato il suo contributo. Questa deve essere la nostra filosofia. La competizione, quando è sana, fa bene al gruppo. Qui non ci sono mugugni, ma chi non gioca deve avere rabbia da sfogare poi positivamente quando viene scelto per scendere in campo. Questo gruppo è sano, sono molto contento di questo.

Precisione sotto porta? Non so come chiamarla, se cattiveria o voglia di fare gol. Spesso e volentieri arriviamo lì e non concretizziamo le occasioni create. Speriamo di invertire questo trend. Mi piace vedere i miei ragazzi segnare, non solo gli attaccanti. Ma non parlerei di problema: ne parleremo quando non arriveremo a costruire occasioni da rete.

Clemente? Gianluca è arrivato in punta di piedi. Ha già esperienza in Serie C, è del ’96. Si è messo da subito a disposizione, in allenamento va ai 200 all’ora e gli ho dato un’occasione, come è giusto che sia: ha dimostrato il suo valore, ma io non avevo dubbi perché lo vedevo in campo come si allenava. Sono molto soddisfatto, ha sfruttato la sua occasione: è un giocatore che dà equilibrio, è cattivo e ha corsa. Lo tengo molto in considerazione.

Juric? Il Mister è un allenatore che ti entra in testa e nel cuore, riesce a far esprimere i suoi giocatori a livelli stratosferici. Lo sta dimostrando anche con l’Hellas Verona: è bravissimo a livello tattico e mentale. L’ho avuto come compagno di squadra e poi come allenatore, ha caratteristiche che per i calciatori sono qualcosa di straordinario. Quando entri nella testa dei giocatori, il 70% l’hai già portato a casa.

I cambi danno sempre una grossa mano. Questo è quello che l’allenatore deve ottenere, specialmente in questo periodo in cui ci sono tante partite ravvicinate. A livello mentale e fisico è dispendioso, quindi è importante tenere tutti sul pezzo. I miei giocatori devono scendere in campo e pensare solo a giocare. Qui ho capito dal primo momento che gruppo stavo andando ad allenare: sembrano tutti ragazzini, ma sono uomini nella testa e credono in quello che fanno. Quando segnano si abbracciano tutti: questo mi piace tantissimo e glielo faccio sempre rivedere il filmato delle esultanze. Gioire per un compagno è una cosa fantastica. Ma bisogna mantenere l’equilibrio, che è la cosa fondamentale.

In caso di vittoria, non ci si può più nascondere. Questa è un’affermazione che lascia il tempo che trova, nel calcio succede tutto così velocemente. Adesso stiamo vincendo ed è tutto bello. Poi, però, bisogna giocare le partite. I risultati si guardano alla fine. Io analizzo sempre la prestazione, poi guardo il risultato. Io martello sempre i miei ragazzi, ogni partita va affrontata nel modo migliore possibile: sempre ricordandoci che davanti abbiamo gli avversari.

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