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Pubblicato il 30 novembre, 2024 16:00 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Banchini si presenta: “Il mio lavoro è risolvere gli imprevisti”

PRO VERCELLI PRESENTAZIONE MARCO BANCHINI / VERCELLI – Giornata di presentazioni in casa Pro Vercelli. Oggi, infatti, è stato presentato il nuovo allenatore delle “Bianche Casacche” Marco Banchini: ecco, dunque, le sue prime dichiarazioni.

 

PRO VERCELLI, LA PRESENTAZIONE DI MISTER MARCO BANCHINI

PAOLO PINCIROLI

Buongiorno a tutti. Oggi presentiamo il nuovo allenatore, Marco Banchini. Prima di iniziare, però, vorrei fare un passo indietro, giusto e doveroso. Vorrei ringraziare Paolo Cannavaro e tutto il suo staff, che in questi cinque mesi hanno sempre lavorato con grande sacrificio e umiltà. Cannavaro si è dimostrato una persona splendida, insieme al suo staff ha dedicato anima e corpo alla Pro Vercelli. Nel calcio, purtroppo, quando i risultati non arrivano la cosa più normale e scontata è quella di cambiare allenatore. Non per questo, cambiando allenatore, pensiamo di aver risolto tutti i nostri problemi. Le colpe sono da dividere tra tutti, io per primo che sono il Presidente. Da oggi in avanti pensiamo a quello che sarà. Ringrazio Mister Banchini per la disponibilità: era uno di quelli che avevamo già sentito in estate, poi la scelta era caduta su Cannavaro. Si è messo subito a disposizione e da ieri è il nostro nuovo allenatore.

 

DONATO D’ELIA

Mi associo alle parole del Presidente Pinciroli: i ringraziamenti sono doverosi per Cannavaro e lo staff che hanno dato grande professionalità, carisma e competenza. Avevamo un ottimo legame, c’è stato un grosso rammarico per non essere riusciti a proseguire il progetto insieme. Grandi ringraziamenti, dunque, a Paolo Cannavaro, Rolando Bianchi e Nicandro Vizoco, che hanno dato veramente tanto. Poi voglio fare grandi ringraziamenti al nostro Direttore Francesco Musumeci, che ha tenuto in piedi i rapporti con loro e poi nel giro di 24 ore ci ha portato il nuovo allenatore. Banchini è già carico e sul pezzo, conosce i nostri calciatori ed è entrato subito con l’idea di dare una grossa mano al nostro progetto sportivo. Vanta una grande esperienza in panchina, estera e italiana. Ci servivano esperienza e competenza per il campionato di Serie C: lo ringraziamo per aver sposato il progetto Pro Vercelli, che è serio, solido e concreto. Abbiamo delle colpe, ma vogliamo sempre costruire opportunità positive. Siamo qui per il cambiamento e siamo pronti a farlo già dalla partita di domani. Diamo il benvenuto al Mister con immensa stima.

 

MARCO BANCHINI

Buongiorno a tutti e grazie di essere qui. Ringrazio innanzitutto il Presidente, il Direttore e la Dirigenza per avermi scelto. Sono a completa disposizione. So di essere in una Società importante, questo è un campionato molto complicato e fatto di grande equilibrio, dobbiamo subito migliorare la nostra situazione. Non ho la bacchetta magica, ma bisogna fare le cose semplici e veloci: sia in campo sia fuori dal campo. Il mio obiettivo, con il dovuto tempo, è quello di dare indicazioni facili e veloci da applicare. Poi so benissimo che non ci si può permettere di sbagliare e di avere troppo tempo. Quando si lavora, bisogna portare a casa i risultati: e, in questo caso, bisogna farlo in fretta. Bisogna adeguarsi alle caratteristiche dei giocatori, capendo quali sono i punti di forza e quali le debolezze e ripartire dal miglioramento di queste situazioni. Se fai questo lavoro, soprattutto se non sei in panchina, devi guardare le partite: ho visto tutte quelle della Pro Vercelli, perché prima di accettare l’incarico era doveroso. Le partite iniziano sempre 0-0, con squadre motivate e con giocatori che hanno obiettivi personali. In questo girone c’è grande equilibrio, non voglio dire cose scontate, ma oggi dobbiamo pensare al qui e ora. Dobbiamo invertire la rotta. Nel calcio moderno penso ci siamo pochi allenatori che plasmano la propria rosa; serve semplicemente un lavoro di gruppo, coordinato con il Direttore, per formare un gruppo squadra. Il mercato ora non è aperto e sinceramente non è un aspetto che mi riguarda. Qualunque sia il livello, il mio obiettivo è quello di migliorarlo. Non mi sentirete mai parlare del “mio calcio”, ma l’allenatore deve capire le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e riuscire a esaltarle. Poi bisogna trovare e ridurre i difetti, per evitare di ripetere gli errori. Non posso permettermi di dare un giudizio sul gruppo, dopo soli due allenamenti. Lo stato mentale dei ragazzi, numeri alla mano, non li porta ad avere quella rabbia e quella fiducia che portato i risultati positivi. Però il calcio per me è domani e io penso a quello che deve succedere. Lavoro con una linea difensiva a tre: per non stravolgere quanto fatto fino ad ora e poi penso che dentro al campo ci debbano essere degli spazi da difendere, non mi piace parlare di sistema. La squadra deve prendere meno gol e alla svelta. Bisogna avere ben chiari gli spazi da difendere. Dobbiamo stare a livello di concentrazione nella partita. Nel gioco offensivo bisogna valutare i giocatori che fanno la differenza: dobbiamo tirare fuori il meglio da tutti, esaltando le loro caratteristiche. Per valorizzare i giovani, ovviamente, le cose devono andare bene: altrimenti possono andare sotto rendimento. Per i vecchi basta un episodio per riprendere la retta via, per i giovani ci vuole un po’ di più. Io devo aiutare tutti i giocatori a rendere al massimo. Dalla Società ho l’indicazione di valorizzare i giovani: ogni settimana ce ne saranno quattro o cinque in campo. Altri discorsi non ne conosco, tutto va in funzione del risultato. Bisogna prendere meno gol, l’approccio è fondamentale nel calcio. La maggior parte dei gol, 42-43%, arrivano da palla inattiva: bisogna traferire l’importanza di queste situazioni. Ad alto livello gli schemi sono fondamentali, bisogna lavorarci molto. Domani con la Pro Patria sarà una sfida importante, contro una squadra che ha il nostro stesso obiettivo. La motivazione va fatta vedere con i fatti. Staff? Lo stiamo definendo in questi giorni: ci saranno due collaboratori da campo che sono Gaspar Lezcano, mio ex giocatore, e Edoardo Chiarini, con cui ho lavorato a Como e Pesaro. Stiamo definendo il preparatore atletico. La differenza, nel lungo periodo, la fanno l’ambiente e il gruppo. Il nostro obiettivo è vincere partite e portare punti, la differenza la fa la velocità di pensiero. E portare in campo quello che chiede l’allenatore. Altrimenti non si va da nessuna parte. Il mio lavoro è risolvere gli imprevisti. Infortunati per domani? Non ci saranno Carosso, Dell’Aquila e Vigiani, gli altri sono a disposizione.

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