Matteo D'Alessandro (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 3 febbraio, 2015 16:30 |
by Hervé Sacchi
Presentazione Luppi, Hromada e D’Alessandro: la conferenza
PRO VERCELLI PRESENTAZIONE LUPPI HROMADA D’ALESSANDRO / VERCELLI – Dopo aver raccolto le dichiarazioni del presidente Massimo Secondo e del ds Massimo Varini in merito al mercato, ecco che andiamo ad ascoltare anche gli elementi acquisiti nell’ultimo giorno di trattative. A breve la conferenza di presentazione di Davide Luppi, Matteo D’Alessandro e Jakub Hromada.
JAKUB HROMADA
Arrivo dalla Slovacchia, sono del 96. A maggio compirò 19 anni. Da due anni e mezzo che sono in Italia. Ho fatto parte del settore giovanile della Juventus. Quest’anno dovevo fare una decisione importante, per giocare coi grandi. Ho avuto la possibilità di farlo con la Pro, una squadra importante della Serie B. Darò il massimo.
Prima squadra o Primavera? Dipende da me e dal mister. Provo a dare il massimo in ogni allenamento.
Nazionale: dall’Under 15 sono capitano delle selezioni. Ora sono in Under 19. Quando avevo 16 anni in Slovacchia giocavo già nella Primavera. In quell’anno mi sono fatto notare. E alla fine sono arrivato a Torino.
Ruoli e caratteristiche? Mi piace giocare mediano davanti alla difesa. Mi piace gestire la squadra, fare il regista, passaggi in profondità. Mister Grosso mi ha fatto giocare ance come mezzala. So come muovermi in quella posizione.
Juventus al Piola? Ho fatto qualche partita. Peccato che non abbiamo superato il girone. Mi ricordo bene la partita con l’Atletico Madrid di dicembre.
Idolo? E’ sempre Pavel Nedved, con cui ho avuto la possibilità di parlare qualche volta alla Juventus. Anche Hamsik e Kucka.
MATTEO D’ALESSANDRO
Nasco esterno di difesa a 4. Sono duttile, posso adattarmi su una difesa a 4 o a 5. Alla Reggina ho giocato come quinto basso a destra. Caratteristiche? Credo di essere tatticamente intelligente. Parlerà il campo. Ho una buona propensione a spingere. Spero di dire la mia.
Passato? Non mi attacco alla sfortuna, una serie di eventi girati in un modo e poi sono andati in un altro. Alla Reggina al secondo anno sono finito fuori rosa. La scelta di andare a Cuneo si è rivelata sfortunata alla fine. Arrivo qui con umiltà, in un gruppo e società gloriosa. Ho sentito parlare del gruppo. Ho giocato con Viotti, Castiglia (per sei mesi), con Russo al Genoa e con Cosenza a Reggio Calabria. E con Ardizzone ho fatto il ritiro pre stagione.
Trattativa? Velocissima. Appena ho parlato col direttore, col quale ho avuto il piacere di collaborare a Reggio Emilia, non ho esitato. Volevo ricominciare e mettermi subito a disposizione.
DAVIDE LUPPI
La scelta di andare via non è stata forzata ma quasi. Sono venuto a Vercelli per giocare in un determinato modo e sfruttare le mie caratteristiche. Ho sempre giocato e sempre cercato di dare il massimo. A gennaio a Modena hanno preso due giocatori per quel ruolo e ho dovuto cercare qualcos’altro. Credo di essere giocatore rapido che attacca la profondità. Credo di essere bravo a calciare. Davanti posso rendere di più. Sapevo che qui si gioca a tre davanti: posso fare punta centrale o giocare anche a sinistra e rientrare. E anche la seconda punta. Sono un destro.
Sul passato: Non si sa mai nel calcio cosa può succedere: scaduto il contratto col Sassuolo, ho trovato un mister che ha creduto in me alla Correggese e i risultati si sono visti. Io avevo così tanta voglia di giocare che ho sposato quello che mi aveva chiesto il mister là. Anche in quel caso avevo chiuso il contratto a pochi minuti dalla fine del mercato. Scelta azzeccatissima. Ho giocato con Viotti e Castiglia.
Ultime ore: si è aspettato fino alla fine. Anche il Modena doveva dire la sua.
Novellino: Non parliamo di Modena.