Mister Claudio Foscarini (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 12 ottobre, 2015 17:47 |
by Hervé Sacchi
Pro Vercelli, Foscarini si presenta: ‘Lavoriamo sull’atteggiamento’
PRO VERCELLI FOSCARINI CONFERENZA PRESENTAZIONE / VERCELLI – Mister Claudio Foscarini è stato ufficialmente presentato come nuovo allenatore della Pro Vercelli.
PRO VERCELLI, PRESENTAZIONE FOSCARINI: ECCO LA CONFERENZA STAMPA
A fare gli onori di casa ci ha pensato il presidente Massimo Secondo che ha introdotto così il tecnico ex Cittadella.
MASSIMO SECONDO
Facciamo una parentesi sul passato e poi guardiamo al futuro, anche perché Vicenza, Pescara e Bari non sono tre squadrette. Ringrazio i nostri tifosi per il sostegno, voglio ringraziare anche le forze dell’ordine affinché non ci fosse alcun incidente nel derby. Oggi è successa una cosa non particolarmente grave, ma avrei piacere che i giocatori quando si allenano vengano lasciati tranquilli. Noi abbiamo la tradizione di fare allenamenti a porte aperte, perché non c’è motivo di far diversamente. Però, che si vinca o perda, i giocatori devono essere tranquilli di allenarsi. L’auspicio è che non si ripetano le cose viste oggi pomeriggio. Detto questo, l’ospite d’onore di questa conferenza stampa si a mister Foscarini, a cui ho detto in bocca al lupo per questa esperienza. E’ di fronte a un’impresa, ma è un’impresa che crediamo possa realizzarsi. Sono convinto che ci salveremo meglio dell’anno scorso, con qualche giornata di anticipo. Ho fiducia in lui e nei ragazzi. Le sconfitte delle scorse settimane hanno diversi responsabili, ma credo che da oggi in poi riusciremo a risalire.
Visto l’avvio, avete fatto una preparazione differente? Nelle conversazioni estive dell’anno scorso, con lo staff, c’era stata la valutazione di una partenza brillante e poi di un calo nel periodo dell’anno che aveva già visto, nell’anno precedente, un altro calo. E’ una domanda da preparatore atletico e io non lo sono. Credo molto in quello che dice l’allenatore. Credo che il problema sia mentale. Con la sconfitta col Crotone ci siamo impauriti. Non credo che ci siano problemi fisici. A Chiavari, ho visto una squadra in 9 contro 11 dove gli 11 si buttavano a terra per perdere tempo mentre anche in 9 ci abbiamo provato e non mi sembravamo così fermi in campo.
CLAUDIO FOSCARINI
Il primo pensiero va a mister Scazzola. Conosco le dinamiche di questa categoria. A lui va il ringraziamento. Non sempre si ottengono i risultati, ci sono eventi che è difficile decifrare. L’ha detto bene il presidente: c’è un’impresa da fare. Sicuramente non sarà facile. Non sono uno che dice “mi piacciono queste sfide”, mi piacerebbe dire che è facile. Ma c’è comunque la convinzione di fare bene. Ho vissuto tanti anni a Cittadella, con questo obiettivo. C’è un gruppo di ragazzi che va rivalutato e che, fino a questo punto, forse non ha fatto vedere le proprie qualità.
Effetto di cambiare dopo 10 anni? E’ un primo giorno di scuola. Trovi riferimenti diversi, dallo staff alla società, oltre che ai giocatori. Per me è motivo di crescita. Devo dare molto, bisogna ribaltare una situazione negativa. E’ un confronto diverso, la sensazione è positiva.
Dopo la prima seduta di allenamento, che valore ha riscontrato nel gruppo? Mi aspetto che nei primi allenamenti ci sia concentrazione e volontà da parte loro di farsi vedere. E oggi c’è stata. Sta a me e allo staff che queste sensazioni durino 10 mesi.
Per cosa ha scelto la Pro Vercelli? Quando mi ha chiamato la società, non ho guardato la classifica. Ho guardato in primis le persone. Sono stato titubante ma mi sono informato sulle persone. Questo è stato positivo, ed è stato positivo per sposare la causa della Pro Vercelli. Credo di essere capitato in una società con riferimenti importanti. Ho confrontato questo posto con quello che era Cittadella.
Quali sono i problemi che ha riscontrato? Se lo sapessi sarei un mago. Faccio fatica a rispondere. Ho visto la partita col Crotone. Qualcuno ha detto che ero qui sabato ma non era vero. Ho necessità di lavorare con la squadra, mi sto facendo un’idea. Guarderò le partite. Credo che valga molto l’aspetto mentale, piuttosto che del modulo o di gioco. Ho confrontato il Crotone e la Pro Vercelli: non c’erano valori diversissimi, ma due stati d’animo diversi: una giocava in scioltezza, l’altra era titubante. Ma questo deriva dai risultati.
Moduli? Io ho sempre lavorato con 4-4-2 e 4-2-3-1. L’idea è che si può continuare con il 4-3-3 ma ci vogliono varianti, lavoreremo su questo. La squadra è stata costruita su un certo modulo.
Di Roberto? L’ho sempre visto giocare nella posizione giusta e può dare tantissimo. Magari soffre anche lui il momento della squadra. Mi aspetto tanto da lui e da tanti altri, soprattutto a livello di testa. Aiutano i risultati, ma aiuta anche il resto.
Morale e gambe, a che livello ha trovato la Pro? Gli allenamenti che faccio, e che farò, mi danno termometro su come lavorare. Nei prossimi giorni, vedere le partitelle sarà più chiaro se lavorare sul possesso, sulla costruzione della manovra. Quattro gol fatti sono pochi, nove sono tanti. Dobbiamo trovare un equilibrio. Dobbiamo creare più occasioni e incassare qualche gol in meno. E’ un lavoro certosino, ma credo che mi abbiano preso apposta.
Lavorerà con lo staff attuale? Esatto.
Sabato c’è il Vicenza, cosa chiederà ai ragazzi? Oggi in questa sala stampa ho chiesto di voltare pagina. Devo guardare dove agire. Però non mi interessa quello che è stato fatto ieri. Oggi si parte con un atteggiamento nuovo e con una mentalità. Lavoreremo su diversi aspetti: voglio avere innanzitutto un atteggiamento diverso. Non prometto un modulo diverso, ma prometto di far di tutto per far sì che la squadra abbia un’altra testa. Voglio che lottino sui palloni. Dal Vicenza mi aspetto una squadra diversa in atteggiamento mentale. La squadra deve salvarsi. Deve mettere in campo armi importanti. Se col Vicenza vediamo questo, vuol dire che ho fatto passare questo segnale. Quello che voglio vedere sabato sarà una squadra che se la gioca e che morde in campo. Tutto il resto viene dopo.
Allenamenti? Varia nella parte finale, ci sarà il doppio domani. Poi ci alleneremo mercoledì, giovedì e venerdì pomeriggio. Ho chiesto alla società di andare in ritiro. Non è una mia abitudine, odio il ritiro come allenatore. Non andavamo in ritiro a Cittadella, però ho bisogno di confrontarmi coi ragazzi. Devo sentire i ragazzi, che ci sono e che sono sulla stessa frequenza. Può aiutare questa conoscenza reciproca.
Gruppo unito? Ancora prematuro dirlo. Io ho fatto il primo allenamento, ho avuto solo due giocatori (Coly, Di Roberto ndr). Conosco quasi tutti perché li ho incontrati in campo, ma ho la sensazione che ci siano bravi ragazzi e uomini, oltre che bravi giocatori. Siamo un buon gruppo e siamo in tanti. Ci sono momenti in cui possono giocare e momenti in cui non possono giocare. Ho detto loro che l’obiettivo è la salvezza della Pro Vercelli, deve essere al di sopra di Foscarini e di uno di voi. C’è un noi.
Allenamenti a porte aperte? Io sono per le porte aperte. Se succede qualcosa, le chiudiamo. E’ un capitolo nuovo, giudichiamo da ora in avanti. La società ha aperto una pagina nuova. Se fra un mese faremo male dovremo anche essere criticati. Non sapevo se fermare la seduta oggi, ma bisogna anche saper trasmettere serenità alla squadra.
Contento di quello che ha fatto in carriera? Sono contento di quello che ho fatto. Sono ambizioso, è umano. Ho avuto sempre la fortuna di fare l’allenatore. Sono sempre stato uomo di campo. Molti non lavorano sul campo, talvolta devono gestire altre situazion. Ho fatto quello che mi piaceva e quello che mi piace, ovvero pensare solo alla mia squadra.
Cosa fa sì che una squadra possa dare di più nel girone di ritorno? L’anno scorso abbiamo fatto tanto mercato e rivoluzionato la squadra. A Cittadella la società ha sempre colmato le carenze della rosa nel mercato di riparazione, questo è sempre stato un valore aggiunto. Talvolta a gennaio si opera in maniera disastrosa. A gennaio noi abbiamo sempre fatto bene, mirato e intelligente. Non credo sia questione di condizione fisica. In questa categoria devi creare un atteggiamento e un passo diversi dalle altre categorie: questo tipo di atteggiamento è stata costruito e assimilato. In Lega Pro ci sono più pause. Se porti un giocatore dalla Lega Pro alla B deve abituarsi a non mollare, ci sono più transizioni sul campo. Basta vedere il Carpi dell’anno scorso: correvano insieme, attaccavano e difendevano assieme con una condizione fisica eccezionale. E poi tutti avete visto dove è andato…
Jose Saggia: Molte volte quando le cose non vanno bene nascono leggende metropolitane, che parlano di vite mondane o litigi interni. Il gruppo ha sempre dimostrato di essere composto da ragazzi corretti. La partita di sabato sera ha dimostrato che ci sia attaccamento e rispetto del gruppo: tutti hanno combattuto per portare a casa il risultato migliore. Sentire alcune critiche su quello che i ragazzi fanno tutti i giorni è una cosa che ha fatto male. Non si deve lacerare l’ambiente: dobbiamo stare compatti e uniti, dobbiamo capire e porre rimedio per raggiungere l’obiettivo. Chiedo di trasmettere calore. Sabato sera, vedere uno stadio pieno, è stato uno spettacolo di identità vercellese. Dobbiamo portare avanti questo progetto, siamo cresciuti tutti. Dobbiamo rimanere coesi. Questo l’invito a nome di tutti.
Fabrizio Rizzi: Ha fatto più punti nel girone di ritorno. Il fatto di entrare in empatia sul lungo, ha sempre dato un impulso nel girone di ritorno. Un aspetto che abbiamo considerato, tra i positivi.
Massimo Secondo: Tutti dobbiamo fare la nostra parte, dal presidente al magazziniere. Dobbiamo dare tutti un po’ di più e se riusciremo a farlo il mister ci guiderà alla salvezza.