Mister Claudio Foscarini (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 5 febbraio, 2016 17:53 |
by Hervé Sacchi
Pro Vercelli, Foscarini in conferenza: ‘Sono sereno, i ragazzi lavorano’
PRO VERCELLI FOSCARINI CONFERENZA PRE BRESCIA / VERCELLI – E’ terminato da poco l’allenamento di rifinitura della Pro Vercelli. Al termine della seduta mister Claudio Foscarini è salito in sala stampa. Ecco le sue parole alla vigilia del match contro il Brescia.
Perché le porte chiuse? Le abbiamo tenute aperte lunedì, martedì, mercoledì. Io tengo sempre aperte, mentre gli ultimi due giorni ci sono magari situazioni particolari. Non è una regola. Mi sono adeguato a come fanno le altre squadre. Soprattutto quando bisogna provare qualche situazione finale. Poi rimane sempre aperto.
Cosa dobbiamo aspettarci? La partita giusta. In questo momento quello che cerchiamo è di trovare la partita che ci fa cambiare il passo e il nostro percorso.. Lo ribadiamo da un po’ di tempo. Dobbiamo trovare l’episodio positivo. Lo sanno anche i ragazzi. Serve quell’episodio che serve per far incanalare la partita sui binari giusti. Sono molto sereno: vedo la squadra che si applica, che ha la giusta mentalità. E’ la cosa giusta in questo momento. Devo essere bravo a portare i ragazzi a far la partita giusta.
Parentesi lunga di sconfitte, dove legge la mancanza di reazione? E’ stata una parentesi lunga. C’è stato un finale e un inizio. A volte c’è un periodo. Non siamo riusciti, staccando, a ripartire. Le vacanze e lo stacco ti fanno riprendere in una maniera diversa. Necessiti di una settimana di sosta per riflettere mentre noi invece abbiamo ripreso come abbiamo finito. Non posso, anche con esperienze passate, confrontarlo. Dovevamo fare un salto di qualità. Forse ho chiesto troppo in alcuni momenti. Ci sono momenti in cui l’allenatore deve tirare fuori il massimo. Prima di Perugia vedevo che la squadra mi seguiva. Forse era troppo intasata, dovevo farli respirare. Ho riflettuto su questa cosa, poi si sono accavallate altre situazioni.
Situazione del gruppo? Buona, sono soddisfatto. Coly non sarà convocato. Ha un fastidio alla coscia, speriamo di recuperarlo la prossima settimana. Ardizzone e Gatto hanno lavorato a parte. Si sono integrati i nuovi. Mammarella è già qui da un po’. I nuovi non sono ancora pronti: Budel è tanto che non gioca, Forte ha giocato pochissimo e Malonga è abituato ad altri ritmi. Dovrò fare delle considerazioni su queste cose.
Giornalisti studiano tante formazioni? Anche io ci penso. Budel? Sono contento sia arrivato, non è mai stato veloce nemmeno quando aveva 20 anni ma è un leader carismatico. La sua presenza può essere importante per prendersi delle responsabilità. Il suo innesto è prezioso. Deve migliorare. Il suo apporto a livello tecnico e di leadership è indiscutibile. Siamo contenti di averlo, non è veloce ma pensa prima che gli arrivi la palla. Come Pirlo. Poi questi giocatori vanno sostenuti con altre tipologie di giocatori.
Nel Brescia c’è Embalo che spinge? Pazienza. Noi abbiamo Mustacchio. Dobbiamo stabilire gli uno contro uno nelle zone del campo.
Partita d’andata? L’ho vista. Mi sono guardata anche quella partita. Il primo gol è stata un’azione corale da parte loro. Anche noi comunque abbiamo cartucce da sparare.
Che partita si aspetta? Mi aspetto di rivedere un’altra Pro più tonica, giocosa e vogliosa. Sarà una partita tirata, vorranno cancellare il periodo. Anche se sono una squadra rivelazione. Sarà una bella partita. Due squadre che vogliono giocarsela, però per vari motivi sarà una partita brillante e propositiva. E io sono convinto che ritroverò domani quella squadra che si è un po’ smarrita.
Qual è il problema di questa squadra? Avevamo trovato una costanza di prestazioni. Il filotto di prestazioni erano soddisfacenti ed erano venuti a mancare qualcosa fuori casa. Questa squadra deve cambiare la mentalità fuori casa. Lasciamo stare la gara contro lo Spezia, ma l’approccio che la squadra ha in casa è nettamente diversa. Non sembrano nemmeno parenti. In casa è vogliosa, fuori più timida. E’ questione di mentalità. Mi sono fatto delle ragioni: è una squadra che credevo potesse fare un balzo. Ma in certi momenti ho chiesto troppo. La squadra ti segue e manca un po’ di ossigeno. Nei momenti di difficoltà magari non abbiamo avuto lucidità nella gestione. O gestisci i momenti o ti fai gestire dalla situazione. Magari sono mancati dei riferimenti.
Da anni bene in casa e male fuori? Non mi va di fare questi discorsi. Bisogna cambiare la mentalità. Mi auguro di avere il tempo per cambiare. Ma non lo accetto che ci sia questa mentalità. Bisogna iniziare e provarci.
La ragione è il campo? La cosa che ho notato è che ci sono due mentalità diverse. Il fatto che siamo più sicuri e convinti in casa mentre fuori casa la situazione è diversa, del tipo “andiamo e vediamo”. Anche se avessi la certezza di vincere tutte le partite in casa non lo accetterei. Noi lavoriamo ogni settimana: talvolta la preparazione è più minuziosa in vista di quella fuori casa. Non si cambia in due mesi la mentalità, ma bisogna provarci. Se questa mentalità è radicata fai fatica a tirarla via. Si percepisce prima della partita. Io mi confronto con i collaboratori di quella che è la prestazione, non tanto il risultato. Guardando il riscaldamento della squadra, intuiamo quella che sarà la prestazione. La realtà è questa. E’ chiaro che se avessimo fatto punti contro Ternana e Perugia non faremmo questi discorsi. Potrei essere incosciente, ma vedendo come stanno lavorando i ragazzi so che ne uscireremo. Miglioreremo sicuramente in trasferta. A Salerno si sono visti degli sprazzi. Bisogna trovare continuità. Vedo Salerno come un punto di riferimento.