La presentazione di Jidayi (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 9 agosto, 2017 16:56 |
by Michele Balossino
Pro Vercelli, Jidayi si presenta: “Voglio ripagare la fiducia”
PRO VERCELLI PRESENTAZIONE WILLIAM JIDAYI / VERCELLI – Giornata di presentazioni in casa Pro Vercelli. Da pochissimo, infatti, si è conclusa la prima conferenza stampa di William Jidayi da calciatore della Pro Vercelli: ecco le sue prime dichiarazioni.
PRO VERCELLI, LA PRESENTAZIONE DI WILLIAM JIDAYI
MASSIMO SECONDO
Abbiamo preso Grassadonia perché pensiamo sia un buon allenatore, l’ha ampiamente dimostrato in Serie C. A me non piace perdere, non ero contento la sera del Lecce: ma la prestazione, tenendo conto delle vicissitudini che abbiamo avuto, è stata molto positiva. Mancavano tanti giocatori, Vives su tutti. Il risultato del campo va rispettato e complimenti al Lecce, ma non rispecchia quello che si è visto in campo: il loro secondo gol è stato fortunoso; scivolare capita: è successo a Legati, era successo anche a Chiellini per esempio. L’allenatore ha idee ben chiare, non potremo che migliorare con il passare del tempo; Grassadonia finora ha lavorato molto sul reparto offensivo, creiamo molto e si è visto un bel gioco. Oggi ho visto le quote e ci danno per retrocessi: è così da quattro anni, quindi affrontiamo con serenità la stagione. Speriamo di smentirle nuovamente. Se esce un attaccante, Polidori è la prima scelta per l’attacco.
MASSIMO VARINI
Bifulco? Le trattative sono concluse quando ci sono le firme: a parole è fatta, a documenti non ancora. Speriamo possa andare in porto, siamo al 90%. Ora cercheremo di fare qualche uscita, poi vediamo cosa fare in entrata. Icardi? Lo seguiamo da un anno, ma per il momento non c’è nulla: è un giocatore giovane, un centrocampista di struttura che ha fatto molto bene a Catanzaro. Polidori? L’anno scorso l’avevamo quasi preso, poi scegliemmo La Mantia: il giocatore ci piace, ma in questo momento in attacco siamo in tanti. Vediamo se ci saranno delle uscite, se no non si potrà fare nulla.
WILLIAM JIDAYI
Le impressioni fortunatamente sono ottimali, sono stato accolto benissimo: è stato da subito un piacere. Ieri ho sentito Cancellotti, con cui ho giocato alla Juve Stabia: abbiamo un rapporto eccezionale, e mi ha parlato molto bene di questa piazza. E poi avevo già lavorato con Legati. Ho fatto il ritiro con l’Avellino, avevamo iniziato il 14 luglio. La trattativa è stata molto veloce, sono grato al Direttore che mi ha portato qui e mi seguiva da tempo. Sentirsi stimato è molto importante, posso solo ringraziare: ma con i fatti, più che con le parole. Darò tutto, in allenamento e in partita. Ho firmato un biennale. La mia fortuna è la duttilità, posso giocare sia in difesa sia a centrocampo: sono a disposizione del mister. Da due anni sono arretrato in difesa con Tesser e poi con Novellino, poi mi hanno confermato in quella posizione. Fortunatamente ho lasciato buoni ricordi ovunque, quando ti comporti bene è normale sia così. Ora sono pronto a iniziare questa nuova avventura. Ho scelto il numero 28, non c’è nessuna motivazione particolare: ormai gli altri numeri erano stati scelti (ride, ndr.). A centrocampo posso giocare sia da mezzala sia davanti alla difesa: ma ripeto, sono a disposizione del mister e della squadra. Tra gli allenatori che mi hanno lasciato tanto ci sono stati Allegri, Marcolin, Pancaro, Tesser e Novellino: non vorrei dimenticare nessuno, ma mi hanno insegnato tanto. Ricordi della Pro l’anno scorso? Ho un ricordo amaro, stavamo vincendo fino al 93′ e poi la Pro pareggiò in pieno recupero. Sintetico? Sono già abituato, sia ad allenarmi sia a giocare. Ad Avellino c’erano grandi nomi, ma abbiamo fatto fatica: in campo non vanno i nomi, ci sono molte altre cose che fanno girare la macchina. Non può mai mancare la fame, con quella si sopperisce anche alla mancanza di nomi. Nel calcio di oggi non bisogna mai fossilizzarsi su un solo modulo, quindi difesa a 3 o 4 non fa differenza.
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