Fausto Rossi (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 13 gennaio, 2016 14:51 |
by Hervé Sacchi
Pro Vercelli, Rossi svela: ‘Da giugno sarò della Pro’
PRO VERCELLI ROSSI CONFERENZA / VERCELLI – Tradizionale conferenza di metà settimana. In casa Pro Vercelli si pensa al Lanciano e a parlare della prossima gara di campionato, prima del 2016, c’era quest’oggi Fausto Rossi. Ecco le sue parole.
Calciomercato? E’ sempre lungo, specie quando c’è il campionato. Dà un po’ fastidio. Fa parte del lavoro. Facciamo il nostro per prepararci al meglio per le gare. Oltre alle voci che girano su di me, fanno piacere, ma non c’è nulla di concreto. Io penso ad allenarmi. Alle altre cose ci pensa la società e il mio procuratore. Al momento io al 100% rimango e all0 0% vado via. Io sono in prestito, ma ho già un accordo verbale, un gentlemen agreement per restare alla Pro Vercelli anche per altri due anni a partire da giugno. Io parlando col direttore quando ci siamo visti ad agosto abbiamo fatto una scelta per il futuro. Era una scelta importante in vista del progetto. A oggi è a 100%. Se la Pro ha bisogno di vendermi è una situazione diversa.
Bisogna ricominciare bene? Affrontiamo il Lanciano che è una diretta concorrente per la salvezza. Non facciamo finta di niente. Stanno passando un momento un po’ così. Dobbiamo pensare a noi stessi, entrando con la mentalità giusta e fare la partita.
Incognita, come giocheranno e chi saranno i giocatori: E’ una cosa che lascia un po’ di dubbi. L’importante è però quello che ci mettiamo noi.
Risultati di fine 2015: Con la Ternana e Perugia in casa sono state sconfitte immeritate. Abbiamo condotto il gioco, poi con la Ternana è arrivato il gol all’ultimo. Il Perugia ha fatto due tiri in porta e noi abbiamo giocato in 10. L’unica partita sbagliata è stata quella di Cagliari, che comunque non era facile. Penso che potevamo giocarcela in maniera diversa. Sono andato in vacanza un po’ arrabbiato. E’ brutto perdere 3-0, abbiamo creato poco e potevamo far meglio. Magari ci ha aiutato per lavorare meglio la settimana scorsa e tenerci più sulla corda in questa.
Calciomercato, si è parlato di vice-Rossi? Non faccio il mercato io. Io gioco dove mi mettono. Il mister mi vede un pochino più avanti. Per me non ci sono problemi. Sono meno regista basso, ora sono più vicino all’area. Lavoro più con l’attaccante e meno con i centrocampisti. Mi trovo bene come stiamo giocando adesso. Abbiamo migliorato tanto nel possesso palla, soprattutto in casa.
Mancano i tiri da fuori? I dati dicono questo. Però l’unico gol l’ho fatto da fuori.
Perché la Pro tira poco da fuori? Non credo. Abbiamo gli esterni che vanno sul fondo e i terzini che spingono, tendiamo a usare più le fasce. Penso al Cesena, abbiamo fatto gol così. Il rigore è arrivato calciando da fuori (Scavone) e il portiere ha respinto.
Classifica reale della Pro? Penso che se a fine anno chiudiamo con l’obiettivo salvezza siamo tutti contenti. Parlo dal punto di vista personale, aver fatto 24 punti nell’andata, voglio farne almeno 25 nel ritorno. Il fatto di non aver fatto il ritiro e adattarmi al sintetico ha condizionato. Ora sto bene, ma mi sento anche diverso.
Paragoneresti la Serie A spagnola alla A o B italiana? E’ un modo diverso di giocare. Non puoi paragonare due stili di calcio differenti. In Italia c’è molta più tattica e più scontro – non prestanza – fisico. In Spagna c’è più qualità individuale. In Spagna c’è anche più ritmi. Qui facciamo più falli, lì un gioco più dinamico.
Cosa hai imparato dal calcio spagnolo? Tutto. Ho sempre giocato, ho potuto giocare contro squadre di livello internazionale. Il modo di stare in Spagna crea un modo di vivere diverso. E’ un modo di vivere piacevole.
Mercato di gennaio? Migliorano le rose, cambiano gli interpreti. Sarà più difficile. Mi aspetto squadre più affamate di punti. Man mano che si avvicina la fine del campionato, tutti hanno più fame. Nel girone d’andata si sbaglia di più. Contro la Ternana, sull’1-1 cerchi il gol con insistenza. Nel girone di ritorno il punto può servire. Devi essere intelligente in campo e credo che noi lo siamo. I più grandi devono indirizzare i più giovani, perché il giovane ha un po’ la foga. Bisogna capire i momenti.
Bello e brutto di Vercelli? Io non vivo a Vercelli. Due o tre volte a settimana mi fermo qui. Siamo un bel gruppo. Quando mi fermo ceniamo insieme. Non ho trovato negatività. C’è organizzazione da parte della società. La Pro Vercelli non è inferiore a nessuno. Manca qualche struttura a livello di allenamento: allenarsi sempre sul sintetico non è il top. La struttura, lo staff tecnico, di gruppo e mentalità ho trovato tutte cose positive. Vercelli non ha tanti tifosi, ma quelli che vengono si fanno sentire. Non abbiamo 20 mila spettatori come a Cagliari, ma quando gli avversari vengono qui vedono questo clima comunque caldo.
Calciatori di prospettiva, venire a Vercelli è come sminuire? Sta nell’intelligenza del giocatore. Io sono tornato qui. La prima partita dell’anno scorso l’ho fatta al Bernabeu. Qui ho giocato la prima col Lanciano, con 3500 persone. Scazzola è venuto e mi ha chiesto com’era la differenza? Io gli ho detto che a me non faceva differenza. Io qui sto bene. Anche se dovesse arrivare un’offerta, la si valuta a 360°. Mi domando se a livello umano mi possono dare quello che mi danno compagni, staff, ecc.