Verso Pro Vercelli-Alessandria, curiosità sui Grigi
CURIOSITÀ ALESSANDRIA AVVERSARIO PRO VERCELLI / VERCELLI – Il secondo turno della Tim Cup metterà di fronte questa sera al “Piola” la Pro Vercelli e l’Alessandria, in uno storico derby che ormai mancava da qualche stagione. Prima del fischio d’inizio, fissato per le ore 20.30, scopriamo, dunque, alcune interessanti curiosità sugli avversari dei “Leoni” di mister Cristiano Scazzola.
LE ORIGINI
La nascita dell’Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912 viene tradizionalmente fatta risalire al 1912; tuttavia essa sarebbe da collegare all’attività della preesistente sezione calcistica della società alessandrina Forza e Coraggio, la cui datazione, però, è incerta. Il periodo di maggior lustro della squadra risale ai decenni del primo dopoguerra e della cosiddetta “scuola alessandrina” che, dando continuità ai dettami importati nei primi anni dieci dell’allenatore inglese George Arthur Smith, prevedeva metodi di allenamento e tattiche di gioco inediti per il calcio italiano. In quegli anni, insieme a Pro Vercelli, Novara e Casale, l’Alessandria andò a formare il «quadrilatero piemontese», fucina di grandi campioni e di importanti vittorie.
COLORI UFFICIALI
I giocatori dell’Alessandria sono notoriamente indicati come i “Grigi”, per il colore della loro maglia. Ma il grigio non accompagnò da subito le gesta della formazione piemontese. Infatti, la prima storica divisa dell’Alessandria, utilizzata per un breve periodo successivo alla fondazione, era bianca ed azzurra, a tre grandi strisce verticali. Queste divise, una volta usurate, sarebbero state poi sostituite da quelle di colore grigio donate da Giovanni Maino, patron della quarta industria ciclistica fondata in Italia. Vista l’unicità del colore della maglia, in alcune stagioni – come, per esempio, la 2007/2008 – l’Alessandria non ha avuto una seconda divisa, disputando l’intero campionato con la maglia grigia, alternando il colore dei pantaloncini.
STEMMA
Lo stemma dell’Alessandria fu disegnato dall’artista Lorenzo Carrà nel 1920. È circolare (talvolta riprodotto all’interno di scudi polacchi), prevalentemente grigio con una sezione bianca e crociata di rosso e con un monogramma che riproduce le lettere intrecciate U, S ed A. Quest’ultima, per forma, ricorda uno dei monumenti simbolo della città piemontese, ovvero l’Arco Trionfale di piazza Giacomo Matteotti.
SIMBOLO UFFICIALE
Il simbolo della squadra, invece, è l’orso. L’idea fu del disegnatore “Carlin” Bergoglio, storico vignettista del Guerin Sportivo che, negli anni Venti creò mascotte per molte squadre di calcio italiane.
LO STADIO
Fin dal 1929, anno della sua inaugurazione, l’Alessandria disputa le proprie partite casalinghe allo Stadio “Giuseppe Moccagatta”. L’impianto, ubicato in spalto Rovereto 28, ha una capienza di 5827 posti a sedere ed è intitolato alla memoria di Giuseppe Moccagatta, Sindaco della città e Presidente dell’Alessandria, mancato nel settembre del 1946.
PALMARÈS
L’Alessandria vanta sei titoli in campo nazionale: una Coppa Italia Semiprofessionisti (1972/1973), una Coppa Coni (1927), un campionato di Serie B (1945/1946), uno di Serie C (1973/1974), uno di C2 (1990/1991) e un campionato di Serie D (2007/2008).
RECORD INDIVIDUALI
Il miglior marcatore di tutti i tempi con la maglia dei “Grigi” è Renato Cattaneo, autore di ben 146 reti tra il 1922 ed il 1935 e tra il 1938 ed il 1939. Il record di presenze spetta, invece, ad Antonio Colombo, che in carriera ha vestito 399 volte la maglia dell’Alessandria, tra il 1968 ed il 1983.
GIOCATORI CELEBRI
Tra le fila dell’Alessandria sono passati anche campioni di primissimo livello: Luigi Bertolini, Felice Borel, Giovanni Ferrari e Pietro Rava che si laurearono campioni del mondo (i primi due nel 1934; Rava nel 1938, mentre Ferrari trionfò sia nel 1934 sia nel 1938). Senza dimenticare il grandissimo Gianni Rivera, pallone d’oro nel 1969.
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