Carlo Mammarella (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 13 aprile, 2016 12:30 |
by Michele Balossino
Pro Vercelli, Mammarella: “Vietato fare calcoli”
PRO VERCELLI MAMMARELLA INTERVISTA SALERNOGRANATA / VERCELLI – Raggiunto dai colleghi di SalernoGranata, il terzino forte della Pro Vercelli Carlo Mammarella ha parlato della sfida di sabato contro la Salernitana, della sua esperienza in Campania e della scelta di indossare la bianca casacca a gennaio. Queste le sue parole.
MAMMARELLA: “OCCHIO A DONNARUMMA”
“Considerata la posizione in classifica, si potrebbe pensare che la compagine granata venga qui per cercare il risultato pieno. Tuttavia, vedendo gli ultimi incontri disputati la Salernitana ha giocato anche con la testa– sottolinea il terzino a SalernoGranata– A Novara, ad esempio, anche se con un pizzico di fortuna è riuscita a tenere viva la partita fino all’ultimo agguantano, sul finire, un importante pareggio. Contro il Latina voleva vincere a tutti i costi e ci è riuscita”.
Quanto è importante questo match per le compagini di Pro Vercelli e Salernitana?
“Iniziano a mancare sempre più partite e, pertanto, ognuno vorrebbe raggiungere quanto prima il suo obiettivo. Tuttavia, ritengo che bisognerebbe guardare anche al complesso dei punti che potrebbe essere ancora totalizzato. Bisogna dare la giusta importanza a questo match, tra due compagini chiamate a fare risultato, fermo restando però che ci saranno altri 18 punti in palio e potrebbero bastarne molto meno per agguantare la salvezza”.
Pro Vercelli con +4 sulla Salernitana. Giocherete con due risultati su tre a vostra disposizione?
“A sette giornate dalle fine non puoi fare troppi calcoli. Ogni partita va affrontata per vincere, dopodiché al termine della stessa si tirano le somme. Anche a Como volevamo portare i tre punti a casa, ma per come è avvenuto il pareggio, ci teniamo stretto il punto che è senz’altro guadagnato”.
A Gennaio sembravi in procinto di passare alla Salernitana, poi ciò non successe. Puoi spiegarci il motivo?
“Ci fu una chiacchierata tra il sottoscritto e Fabiani, con cui godo ancora di un ottimo rapporto. Il Direttore voleva portarmi a Salerno, e si informò sulla mia posizione contrattuale. Si creò una situazione dove venni contattato nel momento in cui non volevo lasciare Lanciano. Nei quindici giorni successivi le cose cambiarono, si ruppe qualcosa con la società frentana ed ero pronto a valutare nuove destinazioni, ma la Salernitana nel frattempo aveva già preso altri giocatori, per cui non rappresentavo più quella priorità che, invece, ero qualche settimana prima. Fu soltanto una questione di tempistica. Ad ogni modo ringrazio Fabiani per aver pensato a me. E’ stato un motivo di grande orgoglio per il sottoscritto”.
Non ritieni che la tua esperienza a Salerno si interruppe troppo brevemente? Cosa successe in quell’anno?
“Arrivai umilmente in una piazza importante come Salerno. Iniziai a giocare le prime partite, facemmo bene, dopodiché pareggiamo il match interno contro il Gallipoli e Agostinelli ritenne che occorreva un pizzico di esperienza in più. Arrivò Milanese, con un passato importante e che stava ancora bene fisicamente, ed il mister preferì lui. Entravo a partita già avviata e difficilmente venivo collocato nel mio ruolo di terzino sinistro. Ciò non esaltò le mie caratteristiche. Dopodiché, a promozione ottenuta, la società voleva mandarmi in prestito per farmi crescere, tuttavia, le destinazioni offerte non erano di mio gradimento e, pertanto, decisi di rescindere il contratto”.
Cosa da temere della Salernitana e dove, invece, aggredirla?
“Da temere è senza dubbio il reparto offensivo. Ho avuto il piacere di giocare con Donnarumma a Lanciano e, sebbene non abbia disputato una grande stagione in quel periodo, si vedeva che aveva delle qualità importanti. Alfredo è sicuramente un ottimo giocatore. Senza dimenticare Zito, bravo sia da esterno che come mezz’ala, Coda e Gatto. Un difetto? La Salernitana è una squadra che lascia giocare e che tende a concederti qualcosa. Dovremo essere bravi a sfruttare ciò”.