(Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 8 giugno, 2020 21:12 |
by Michele Balossino
Consiglio Federale: Gozzano retrocesso in D, dura nota della Società
CONSIGLIO FEDERALE GOZZANO RETROCESSIONE / VERCELLI – Come prevedibile, non si è fatto attendere il comunicato del Gozzano dopo la retrocessione per le ultime squadre in classifica nei tre gironi di Serie C (insieme a Rimini e Rieti), stabilita nel corso del Consiglio Federale odierno. La Società piemontese ha diramato un duro comunicato contro la FIGC, manifestando il proprio dissenso e la volontà di far valere i propri diritti: “La Società è profondamente rammaricata per la decisione presa in data odierna dalla FIGC la quale, giustificandosi dietro gli ampi poteri ricevuti per far fronte alla crisi relativa al Covid-19, ha deciso di uccidere calcisticamente e aziendalmente una Società virtuosa come l’A.C.Gozzano andando contro persino alle indicazioni della UEFA che avevano previsto, qualora non fosse possibile terminare i campionati, la disputa di play-off e play-out per determinare le retrocessioni e promozioni nei campionati professionistici. Con tutto il rispetto che nutriamo verso le Istituzioni, siamo curiosi di conoscere le motivazioni che hanno spinto il Direttivo ad adottare l’applicazione dell’art. 49 delle NOIF solo parzialmente (poiché non è stato applicato per le società che avevano più di 9 punti di distacco dalla diretta avversaria dei play out), con 11 partite ancora da disputare e, con un distacco tra il Gozzano e la salvezza diretta di soli 6 punti. In questi mesi abbiamo sentito più volte ripetere da parte del Presidente Gravina che il Calcio avrebbe dovuto vincere nei confronti di questo maledetto virus e, i campionati professionistici, sarebbero dovuti terminare. Contrariamente a tutto ciò non ci resta che costatare che oggi si è scritta una delle pagine più brutte del calcio italiano e a trionfare non è stato né lo sport, né il campo, ma soltanto il virus e le conseguenti scelte politiche. Detto ciò, non ci daremo mai per vinti e tuteleremo i nostri diritti, in tutte le sedi opportune poiché non accetteremo mai una decisione di questo tipo”.