Ivan Benedetto
Pubblicato il 14 luglio, 2021 15:15 |
by Michele Balossino
ESCLUSIVO – Ivan Benedetto: “Grazie di tutto, cara Pro Vercelli”
INTERVISTA ESCLUSIVA IVAN BENEDETTO PRO VERCELLI / VERCELLI – Il calcio è lo sport più bello del mondo. Assistere a una partita, sugli spalti di uno stadio o davanti alla televisione, è sempre un’emozione unica. Raccontarlo e immortalarlo è un privilegio. Ne sa qualcosa Ivan Benedetto, che per sette lunghe stagioni – tra Serie B e Serie C – è stato il fotografo ufficiale di una delle Società più gloriose nel panorama calcistico italiano e mondiale, la Pro Vercelli: “Fin dal primo giorno ho capito che fotografare le Bianche Casacche mette letteralmente i brividi. Essere fotografo ufficiale, poi, è motivo di vanto e orgoglio se si ripensa alle pagine di storia scritte dalla Pro Vercelli”. Un percorso lungo e bellissimo, partito in una calda serata campana: “Quando ci ripenso, credo sia stato uno scherzo del destino. Perché da parte di mia mamma sono originario di Avellino: e il mio percorso ha preso il via proprio da quella terra, che non vedevo da molti anni. Quella sera, al “Partenio” mi tremavano le gambe e avevo un po’ di tachicardia: stavo per fotografare una partita di Serie B, in un campionato che fino a quel giorno avevo visto soltanto in TV. Ora ero lì, con una cornice di pubblico caldissima. Tutte cose nuove per me, che solo con il tempo ho assodato e sono diventate rituali: ritirare la pettorina, posizionarsi a bordocampo e iniziare a lavorare”. Dal Partenio agli stadi di tutta Italia, con ricordi indelebili: “Se mi metto a sfogliare l’album dei ricordi, ho la pelle d’oca a rivedere nella mia mente determinate istantanee e pensare di essere nella storia della gloriosa Pro con le mie foto. Mi vengono in mente la salvezza in Serie B di Trapani con Mister Scazzola; la vittoria di Terni con il gol di Scavone; il successo di Perugia con la strepitosa rovesciata di Mustacchio; il derby vinto al 94’ con il gol di Emmanuello e la partita di Ferrara con la Spal, pronta a festeggiare la promozione in Serie A: ricordo che abbiamo lasciato l’attrezzatura in uno stanzino sotto la tribuna, per paura dell’invasione dei tifosi; poi, però, grazie allo 0-0 strappato meritatamente dalla Pro di Moreno Longo, la festa fu rinviata. Indimenticabili sono anche le vittorie con Empoli e Palermo nell’annata di Mister Grassadonia e i derby con il Novara vinti con Mister Gilardino e, nell’ultima stagione, con Francesco Modesto”. Tanti gli scatti che rimarranno nella storia delle Bianche Casacche, che mettono i brividi al solo pensiero: “Sicuramente non posso non partire dalla foto scattata a Gabriele Franchino al “Sinigaglia” di Como: un’immagine iconica, per la quale ho avuto il privilegio di ricevere una menzione d’onore all’International Photography Awards™; poi posso citare la foto della rovesciata di Mustacchio di cui parlavamo prima, la foto di Mammarella dopo il gol al Brescia e l’abbraccio, sempre alla fine di quella gara, tra Moreno Longo e Giuseppe Vives per la salvezza conquistata. Altre foto alle quali sono molto legato sono quelle di Mammarella che calcia un corner al San Nicola di Bari e l’esultanza della squadra con Mister Gilardino a Novara per il gol di Comi dopo una manciata di secondi”. Ora, però, è arrivato il momento dei saluti: “Elencare tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutato in questi anni sarebbe troppo lungo, ma sto cercando di contattarle tutte privatamente in questi giorni. Un grazie va a tutti i tifosi, i giornalisti con cui ho collaborato e tutte le persone che ho incontrato in questo fantastico percorso. Oltre alle mie foto, che rimarranno nella storia, spero di aver lasciato qualcosa anche a livello umano e di poter continuare a coltivare questi splendidi rapporti”. Infine, un pensiero a chi non c’è più: “Mi dispiace molto non poter ringraziare e salutare Paolo Sala al termine di questo mio viaggio: chissà cosa ci saremmo detti in questo momento. Paolo è stata una delle prime persone che ho incontrato all’inizio della mia avventura, e da lì abbiamo intrapreso una lunga e straordinaria collaborazione. Mi mancherà tanto e lo ricorderò per sempre con infinito affetto”.