Paolo Pinciroli e Franco Lerda (Foto F.C. Pro Vercelli 1892)
Pubblicato il 11 dicembre, 2021 13:15 |
by Michele Balossino
Pro Vercelli, Lerda in conferenza: “Ho una squadra di grande qualità”
PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA FRANCO LERDA / VERCELLI – Al termine della rifinitura, mister Franco Lerda è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match di Serie C contro il Fiorenzuola.
PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER LERDA ALLA VIGILIA DEL FIORENZUOLA
Mister, domani si scenderà in campo contro il Fiorenzuola: come sono andati questi primi allenamenti e la preparazione alla sfida? Direi bene, sono contento perché siamo riusciti a preparare questa gara nel modo e con l’atteggiamento giusto. Abbiamo fatto quello che era nei miei intenti, i ragazzi approcciano e lavorano bene. Arriviamo nel modo giusto all’impegno di domani.
Cosa l’ha colpita di più in questi primi giorni dei suoi ragazzi? Ho notato che c’è una qualità importante per la categoria, rapportata alle mie precedenti esperienze. Questo mi ha impressionato positivamente.
Indisponibili? Comi è a disposizione, anche se è un po’ di tempo che non si allena: il suo apporto sarà limitato, può servirci in caso di bisogno. Masi è recuperato, non sapevo avesse problemi.
Portiere? Tintori e Valentini non ci sono, ma il ragazzino è molto in gamba e sveglio: siamo a posto, tanto in porta può giocare soltanto uno. Scherzi a parte, ho visto molto bene Rendic con il Padova, l’ultima invece non l’ho vista. Ci ho parlato e mi è piaciuto molto.
Allenatore o psicologo? Faccio l’allenatore, perché credo mi riesca meglio. Questo è un mestiere che prevede un continuo confronto con ragazzi molto diversi tra loro, per educazione, età, nazionalità. Faccio l’allenatore in campo e parlo con i giocatori quando hanno bisogno. Con il cambio di allenatore i ragazzi hanno resettato, le responsabilità sono sempre di tutti. I giocatori sono maturi e intelligenti, dobbiamo fare le cose al massimo, portando in campo quanto provato in settimana. Il risultato e la prestazione sono figli del lavoro settimanale. Poi se gli altri sono più bravi, stringeremo loro la mano.
Modulo? Il modulo è ciò che conta meno in assoluto, giochiamo sempre alla stessa maniera. I moduli sono sempre quelli, giocare a 3, 4 o 5 non cambia niente. Cambia come uno organizza il sistema di gioco e come lo interpreta. L’importante è che chi scende in campo sappia cosa e come fare. Tutti gli allenatori hanno raggiunto un grande livello di preparazione, in tutte le categorie: pertanto, è l’interpretazione che fa la differenza.
Esperienza in Albania? Il calcio è meno evoluto. Dal punto di vista atletico, non c’è bisogno di stimolare: perché nascono con una cultura diversa dalla nostra, più aggressiva. Non c’è bisogno di dire di alzare i ritmi, al massimo il contrario. Ma tatticamente, tecnicamente e dal punto di vista della cultura del lavoro i nostri sono avanti anni luce.