Pinciroli, Gardano, Casella (Foto Marco Lussoso)
Pubblicato il 25 febbraio, 2023 13:46 |
by Michele Balossino
Pro Vercelli, Gardano si presenta: “Abbiamo tutti una grande opportunità”
PRO VERCELLI PRESENTAZIONE FRANCESCO MODESTO / VERCELLI – Giornata di presentazioni in casa Pro Vercelli. Oggi, infatti, è stato presentato il nuovo allenatore delle “Bianche Casacche” Massimo Gardano: ecco, dunque, le sue prime dichiarazioni.
PRO VERCELLI, LA PRESENTAZIONE DI MISTER MASSIMO GARDANO
PAOLO PINCIROLI
Buongiorno a tutti. Siamo qui a presentare il nuovo allenatore. Come ben sapete, abbiamo deciso di esonerare Mister Paci e il suo vice Roberto Guana: prima di iniziare, vorrei ringraziarli per il lavoro svolto sempre con grande professionalità. Auguriamo loro tutto il bene possibile per il prosieguo della carriera. Abbiamo cambiato, era giusto farlo perché c’era qualcosa che non andava e non aveva funzionato. Non ci abbiamo messo molto a scegliere Massimo Gardano: conoscevamo bene la persona, che già da due anni lavora qui alla Pro Vercelli; è una persona capace, con un curriculum importante. Quello che ha fatto in questi due anni con la Primavera è molto importante, la decisione – dopo aver parlato approfonditamente con lui – è stata semplice. Il Direttore Casella era già convinto della scelta, io ho parlato a lungo di calcio con lui e ho capito che era l’uomo giusto. Conosce bene l’ambiente e tanti ragazzi della rosa. Abbiamo aspettato a cambiare perché siamo una Società equilibrata: non ci montiamo la testa quando vinciamo tre partite e non ce la spacchiamo quando ne perdiamo due. Certo che eravamo arrivati a un punto in cui abbiamo capito che qualcosa non stava funzionando. Dopo la partita di sabato abbiamo visto la squadra e i ragazzi non più in sintonia. Non seguiamo le polemiche, altrimenti cambieremmo allenatore ogni due partite. La continuità è importante, ma qualcosa abbiamo sbagliato. A dieci partite dalla fine abbiamo ritenuto fosse giusto cambiare.
MASSIMO GARDANO
Buongiorno a tutti. Inutile essere ipocriti: sono molto contento e felice di questa opportunità. Ringrazio la Società per la fiducia: è un’opportunità per me e per i giocatori, di fare dieci partite importanti. Sono felice, tranquillo e sereno: queste sono le condizioni migliori per affrontare una partita che, classifica alla mano, sarà difficile. Però ho 55 anni, di partite di calcio ne ho viste parecchie e si parte sempre da 0-0 e le condizioni di partenza sono uguali per entrambe le squadre. Quando due anni fa il Direttore Casella mi ha prospettato l’idea di tornare a Vercelli sono stato contentissimo: avevo già fatto due anni qua in epoche passate, in condizioni simili. Già allora la Società mi chiese di dare una mano alla prima squadra. La piazza di Vercelli è molto appassionata, la Pro Vercelli ha grande blasone: sette scudetti le hanno poche squadre, anche in Serie A. Non sempre il percorso di una squadra è quello che ci aspetta all’inizio: ma non sta a me dire cosa non è funzionato. Il punto di partenza, per me, è lunedì: sono contento e sono sicuro che si possano fare dieci buone partite. E poi anche qualcuna ai playoff. Io parto sempre per fare il massimo: ai ragazzi ho chiesto di fare 30 punti in 10 partite, c’è la possibilità di poterli fare. Poi, se ci sarà qualcuno più bravo di noi che ce ne farà fare due o tre in meno, gli stringeremo la mano. Ho trovato un gruppo molto professionale: ho chiesto disponibilità e i ragazzi hanno dato il massimo. Voglio ringraziarli pubblicamente, al pari dello staff che si è messo a disposizione. Le premesse per fare la partita dei nostri sogni ci sono tutte, poi chiaro che si debba trasportare tutto quello fatto in allenamento sul campo per portare a casa i tre punti. Dove può migliorare questa squadra? In ogni punto, il margine di crescita è ampio. Punto debole? Se ci sono state delle mancanze, probabilmente ce n’è stato più di uno. Poi ci sono state delle situazioni contingenti che hanno fatto in modo che si cadesse. Ogni squadra, ogni azienda, ogni persona ha punti deboli e punti di forza: bisogna potenziare i punti forti e parare dove ci sono quelli deboli. Non c’è tanto tempo, ma cercheremo di colmare il tutto mettendo in campo quel qualcosa in più. Modulo? Cercheremo di giocare in 11 il più possibile. Con la Primavera giocavo spesso 3-5-2, a volte 3-4-3. Ho visto parecchie partite della Pro Vercelli, dal vivo e in televisione. Ma non ho mai pensato a come avrei cambiato qualcosa, perché ho troppo rispetto per chi fa il mio stesso lavoro: nessun allenatore deve permettersi di giudicare un collega quando c’è la partita. Io parto da un concetto chiaro: la mia squadra è la più forte, la più bella e la più stratosferica di tutte. Perché è mia. Quindi, se l’allenatore è un altro, non mi permetto di giudicare. Ho visto le partite da tifoso, anche piuttosto accese. Poi, vivere la squadra da dentro, è tutta un’altra cosa. Io credo nella squadra e in quello che faccio: credo nell’opportunità di dieci partite fatte bene. E in questo ci metto la voglia di rivalsa dei vecchi e quella dei giovani di conquistarsi opportunità ancora più importanti. E credo anche in quelli che stanno nel mezzo, che devono riconquistarsi un eventuale nuovo contratto. Credo nella Società e nella mia opportunità: è sicuramente più bello fare una partita in prima squadra che in Primavera, penso che nessuno si scandalizzi se dico questo. Dopo una sconfitta è normale che il morale sia basso, ma ho cercato di far capire ai ragazzi che c’è sempre spazio finché la palla rotola e l’arbitro non fischia la fine. Basta semplicemente crederci e volere.