Mister Paolo Cannavaro (Foto Marco Lussoso)
Pubblicato il 29 ottobre, 2024 01:48 |
by Carlo Felice Balduzzi
Pro Vercelli, Cannavaro in conferenza: “Dobbiamo trovare equilibrio”
PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA PAOLO CANNAVARO / VERCELLI – Al termine della rifinitura, Mister Paolo Cannavaro è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match di Serie C contro l’Atalanta U23.
PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER CANNAVARO ALLA VIGILIA DELL’ATALANTA U23
L’Atalanta Under 23 è una grandissima squadra, sappiamo che i giovani che vengono scelti dall’Atalanta hanno le carte in regola per diventare grandi giocatori, o lì o altrove. Sicuramente è una squadra che proverà a fare la sua partita, è forte, ma è fattibile provare a portare a casa un risultato positivo. Sarà una partita ad alta intensità, più di tutte le altre.
Io ci metto sempre la faccia, come il direttore ci ha messo la faccia venerdì. Rispetto la scelta della società. Nel secondo tempo con l’Arzignano ho provato a cambiare sistema di gioco. Non ho tolto Carosso per punirlo, mettendo dell’Aquila perchè mi piace, ho una certa flessibilità e devo sfruttarla. Abbiamo preso gol in maniera assurda dopo 7 minuti, partita in cui gli avversari si difendono, non riuscendo a stanarli provo a cambiare il sistema. Ho messo due giocatori che puntano l’uomo, poi prendendo il secondo gol è crollato tutto. Biagetti l’anno scorso ha giocato centrale di sinistra, dietro alle scelte c’è un perchè, non nasco e muoio con le stesse idee, soprattutto se non riusciamo a fare quello che vogliamo fare.
Abbiamo subito subito sei gol su azione, su diciassette. I numeri sono da buttare, ma non sempre le prestazioni. Non sono sicuramente contento del nostro andamento altalenante: una partita facciamo bene, quella dopo male, manca equilibrio. Su questa squadra sembra che ci siano dieci fucili puntati, la società è stata chiarissima all’inizio: obiettivo risanare e rifondare la squadra. Nessuno ha mandato via i giocatori che se ne sono andati e noi stiamo facendo quello che ci è stato chiesto. Una salvezza, questa passa anche per le sconfitte, anche se non sicuramente nel modo dell’Arzignano, con il Trento abbiamo fatto una partita diversa.
In questo momento c’è da stringere i denti, c’è da fare tutti un esame di coscienza: da queste situazioni bisogna capire cosa si può e si deve fare di più, io, come la squadra e tutti quanti. Dai momenti brutti a volte si ha la forza di uscirne, a volte si esce dopo, l’unico modo è capire dove si è sbagliato. Questo è quello che ho detto anche alla squadra, non dobbiamo avere alibi e fare tutti di più, l’unico metodo che conosco è il lavoro. Il risultato va meritato sul campo, a questa squadra manca equilibrio. I due tiri che abbiamo fatto dopo il primo gol subito sono stati troppo poco per ribaltare quel tipo di partita, soprattutto con l’avversario che si rintana in difesa. Non siamo stati bravi a rimetterla nel verso giusto, almeno provare a pareggiarla. E’ una gara da cancellare, almeno col Caldiero abbiamo provato a giocare e subito gol su ripartenze, in questo caso c’è delusione a 360 gradi.
Io lavoro con tutti alla stessa maniera, non posso abbassare il grado di attenzione della rosa. Quattro o cinque giocatori hanno sempre giocato, qualche uomo si cambia: a me piace pensare che posso utilizzarli tutti, chi più chi meno, a seconda delle caratteristiche. Io sono contento della fase di non possesso della squadra, abbiamo preso tanti gol su palla inattiva che incidono sul numero di gol subiti. A Trento abbiamo concesso un tiro in porta. Questo sistema di gioco ha dei pregi e dei difetti, se non riusciamo a far arrivare i palloni agli attaccanti, anche i difensori hanno le loro colpe, così come si dice che i primi difensori sono gli attaccanti.
La proposta era un’altra, sappiamo che per stanare certe difese c’è bisogno di alcuni movimenti, è lì che mi arrabbio. I giocatori si sono resi conto che questa proposta non è stata messa in atto, non ci sono stati i movimenti richiesti. Il primo responsabile sono io, ho provato a cambiare la partita nel secondo tempo, non ci sono riuscito: è crollato il castello dopo il secondo gol subito, il terzo non lo voglio neanche menzionare.