(Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 22 ottobre, 2015 19:30 |
by Enrico Demaria
Polvere di… Calcio: la rubrica di Enrico Demaria
POLVERE DI CALCIO EDITORIALE DEMARIA PESCARA PRO / VERCELLI – Adesso che tutto si è avverato, secondo pronostico cabalistico, con Pro e Vicenza che si sono restituite il successo scacciacrisi dell’anno scorso (allora vinsero i veneti, stavolta noi), ora è subito tempo di riprova. E che riprova. Venerdì sera, i bianchi di Foscarini sono attesi a Pescara da una squadra fortissima, in grado di strapazzare (3 a 0) il Trapani, a Trapani. E dire che la domenica prima, la squadra di Oddo era stata a sua volta strapazzata (3 a 1) ad Ascoli. Tutto ciò per dire che il Pescara, dalle potenzialità straordinarie (l’estate scorsa non centrò il traguardo della A nei playoff per mera sfortuna), ogni tanto va in bambola, vedi il traumatico esordio con un umiliante poker di gol rimediato a Livorno.
Ma quando tutto gira per il verso giusto (come appunto a Trapani), gli abruzzesi sono incontenibili. Ne sa qualcosa il magno Cagliari sconfitto all’Adriatico per 1 a 0. Oggi la squadra di Oddo, con 12 punti, condivide l’ottava piazza con il Latina, mentre la Pro è sest’ultima, con la Salernitana.
La partita con il Vicenza ha detto che, concentrata dal primo all’ultimo minuto d gara, la Pro è solida e in grado di impensierire chiunque. E dire che, con i veneti, Foscarini è stato costretto a rinunciare ai quattro piedi buoni del centrocampo (Castiglia e Rossi) e ha dovuto in tal modo affidarsi esclusivamente ai muscolari: ebbene, la partita l’hanno vinta loro. Il camerunens Kelvin Emowe Matute è stato l’emblema della riscossa. Per parlarci chiaro, egli ha piedi indisciplinatissimi che, raramente, sanno toccare di fino; spesso, per questo evidente limite tecnico, non riesce a domare palloni all’apparenza docili e ciò gli procura qualche problema, talvolta, con il pubblico. Ma con il Vicenza è stato un gigante: ha rincorso tutti, è andato a chiudere sulla fasce, s’è proposto in attacco, ha vinto tackle importanti, respinto di testa e di piede, picchiato, subito botte e al 91’ e 30” (ci siamo segnati questa azione emblematica), per alleggerire il forcing degli uomini di Marino, ha portato la palla nella loro metà campo e, non trovando compagni smarcati, ha lanciato se stesso, con una vera azione rugbistica. Insomma, ha diviso con Marchi la palma del migliore e, all’Adriatico, è chiamato ad un’altra prova di duttilità, resistenza, efficacia.
Non nascondiamoci che il compito è arduo e che, lo scorso campionato, il Pescara ci umiliò al Piola per poi vincere in casa solo grazie ad un vero infortunio di Russo che subì un gol pazzesco con un rasoterra scagliato si può dire dagli spogliatoi.
Insomma, negli ultimi due faccia a faccia non abbiamo raccolto che le briciole; sarebbe bello rendere la pariglia. Un Marchi finalmente sbloccato dai fantasmi e dalle streghe che gli negavano il gol può fare molto. Vedremo le scelte di Foscarini. Fare risultato a Pescara accrescerebbe a dismisura il morale e l’orgoglio: giocando con la concentrazione anti-Venezia, la Pro può farcela. Dopo Spezia, non sono più arrivati risultati incoraggianti in trasferta: è il caso di ricominciare.