Mister Andrea Dossena (Foto Marco Lussoso)
Pubblicato il 3 settembre, 2023 13:20 |
by Michele Balossino
Pro Vercelli, Dossena in conferenza: “Obiettivo? Vincere tutte le partite”
PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA ANDREA DOSSENA / VERCELLI – Al termine della rifinitura, Mister Andrea Dossena è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match di Serie C contro il Lumezzane.
PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER DOSSENA ALLA VIGILIA DEL LUMEZZANE
Mister, domani si inizia a fare sul serio con i tre punti in palio: quali sono le sue sensazioni ed emozioni? Sicuramente le sensazioni sono positive, perché sono quasi due mesi che lavoriamo in previsione di questo momento. L’adrenalina c’è, l’entusiasmo anche: sarà il campo a dirci a che livello siamo. Siamo un cantiere aperto, anche perché la squadra è stata completata in quest’ultima settimana. Sono arrivati sei volti nuovi, quindi non siamo ancora a pieno regime. Pian piano, gradino dopo gradino, fatica dopo fatica, cercheremo di arrivare a quella squadra perfetta che non ci sarà mai. L’obiettivo è creare qualcosa di buono, di magico tra di noi. Sto continuando a battere su questo aspetto: dobbiamo creare qualcosa che neanche noi sappiamo di avere dentro. Con il lavoro e la quotidianità dovremo analizzare gli errori e mettere nella nostra cassaforte le cose buone fatte: deve essere un percorso continuo.
Aveva detto che per capire gli obiettivi della Pro Vercelli avremmo dovuto aspettare la chiusura del calciomercato. L’obiettivo può essere almeno il decimo posto? Il mio obiettivo personale, che ho dichiarato il primo giorno ai miei ragazzi, è quello di vincere tutte le partite. Tutte. Anche le amichevoli, anche se non ci siamo riusciti. Questo è il DNA che da me deve passare ai ragazzi, alla Società, ai magazzinieri, ai tifosi, ai giornalisti, a tutti. Sicuramente incontreremo avversari che ci metteranno in difficoltà e ci renderanno la vita difficile, ma se dentro di noi passa questa situazione, difficilmente gli altri andranno via da casa nostra con dei punti. Non è presunzione, ma è quello che sto cercando di far passare ai ragazzi. L’obiettivo viene definito partita dopo partita. L’anno scorso c’erano squadre che venivano date nei primi posti e poi si sono salvate all’ultimo o sono retrocesse. L’importante è capire l’importanza di ogni singolo allenamento e ogni singola gara, per creare qualcosa di magico. Potrei dire dal quinto al quindicesimo posto, ma è solo una questione di sfera magica. L’anno scorso, se mi avessero detto che sarei stato primo in classifica a novembre con il Renate, qualcuno avrebbe storto il naso: ma si era creato qualcosa di magico, che ci permetteva di stare là. Voglio creare la stessa cosa qui: non dico di stare al primo posto, ma voglio creare un’identità forte.
Sono arrivati sei nuovi giocatori, pensa di inserirne già alcuni domani sera? Certi elementi sono arrivati con una buona condizione fisica e potrebbero già essere in campo domani sera con il Lumezzane. Santoro è squalificato e non potrà essere della partita. Altri, invece, sono in difficoltà fisica perché si allenavano da soli: dovremo dar loro tempo e aspettare che raggiungano la condizione fisica e comprendano i meccanismi della squadra.
La Pro Vercelli ha puntato sui giovani, ce ne sono alcuni molto interessanti. Sì, è un progetto che abbiamo condiviso con la Società. A me non piace molto parlare di giovani o vecchi: ci sono ragazzi forti. I giovani hanno fame, fisicamente sono integri e le risposte sono elevate alla massima potenza. Sicuramente, giocando con i giovani non si possono chiedere esperienza, tranquillità e serenità perché certe situazioni non le hanno mai vissute. Però abbiamo dei giovani buoni, dobbiamo permettere loro di sbagliare. Quello che conta non è come cadono, ma come si rialzano. Devono avere voglia di migliorarsi. Alcuni soffrono un po’, altri invece reagiscono subito. Sono qui per dare una mano a questi ragazzi.
Nel suo 4-3-3 sembra abbia optato per un mediano di costruzione e non di rottura: può essere pericoloso per la fase difensiva? Sì, per forza: è sempre una coperta corta per coprire tutto il campo. Mi piacerebbe avere quei giocatori che fanno entrambe le fasi. Per predisposizione mia, tra un difensore che è solo difensore e uno che predilige l’impostazione con una buona tecnica, vado sempre sul secondo. Perché mi piace giocare e mi piace imporre il nostro gioco: voglio in campo una squadra abbastanza tecnica. In certi momenti esporremo il fianco all’avversario, chiedo ai ragazzi di stare molto attenti. In amichevole ho visto che abbiamo insistito molto sul gioco, ma abbiamo scordato la fase di non possesso: con i nuovi abbiamo qualcosa in più nel non possesso e nelle marcature preventive, dobbiamo cercare di subire il meno possibile le transizioni negative.
Che partita si aspetta domani con il Lumezzane? Le prime partite sono sempre un’incognita. Da quel che ho visto dalle loro amichevoli, sono una squadra quadrata, che bada al sodo. Hanno potenzialità per colpire in contropiede, una punta centrale come Gerbi che possono trovare con le palle lunghe. Sicuramente credo che, da neopromossa, abbiano grande entusiasmo. Penso a un giocatore come Pesce, che ha fatto l’Eccellenza con il Lumezzane e ora torna in Serie C. Ricordiamo l’anno scorso come sono partite Sangiuliano City e Arzignano Valchiampo: quando hai vinto un campionato e mantieni l’ossatura, hai uno spirito e un qualcosa che ti accomuna. Dobbiamo essere bravi a non andare fuori giri, sono due mesi che batto su questa prima partita di campionato. Non bisogna per forza cercare il gol dopo tre minuti, non dobbiamo andare allo sbaraglio. Servirà grande attenzione.
Fase offensiva? Nel calcio attuale, tutti i giocatori sono partecipi allo sviluppo, al pressing e alla riconquista della palla. Poche squadre ormai pensano ad un attacco statico. Se vado a sviluppare con 9 giocatori contro 10, già sono in difficoltà. Se lo cerco 10 contro 10, riesco a capire dove va a cadere il castello. Per questo mi piace una prima punta che sappia giocare. Il portiere per prima cosa deve saper parare, poi gli mettiamo anche i piedi buoni. Il difensore deve difendere e l’attaccante deve fare gol, poi possono partecipare alla fase di sviluppo. Ognuno ha il suo ruolo ben definito. Conoscere lo sviluppo del gioco e sapere come andare a fare gol, può essere un grande aiuto: non solo per l’attaccante. Il portiere è un giocatore a tutti gli effetti: sicuramente rischiamo a tenerlo alto in fase di costruzione. Ma quello che dico sempre ai ragazzi è di non rischiare. Da allenatore cerco di rubare un po’ a tutti, ieri ho visto Napoli-Lazio ed è stata uno spettacolo. Oggi guarderò qualche partita inglese, per studiare la riconquista della seconda palla. Sono una spugna che cerca di prendere tutto.