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Pubblicato il 3 luglio, 2024 16:00 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, la conferenza di presentazione di Francesco Musumeci e Paolo Cannavaro

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE MUSUMECI CANNAVARO / VERCELLI – Tempo di presentazioni in casa Pro Vercelli. Dopo gli annunci ufficiali arrivati la scorsa settimana, la Società ha organizzato una conferenza stampa per presentare il Direttore Sportivo Francesco Musumeci e l’allenatore Paolo Cannavaro. Ecco, dunque, le loro prime dichiarazioni.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DI FRANCESCO MUSUMECI E PAOLO CANNAVARO

PAOLO PINCIROLI

Buongiorno a tutti e grazie di essere intervenuti. Non nascondo che questa estate è stata abbastanza calda: non dal punto di vista del meteo, perché quest’anno ci ha graziato, ma a Vercelli c’è stata una rivoluzione. Quando abbiamo scelto il direttore sportivo abbiamo optato per Francesco Musumeci che conosceva l’ambiente e qui ha già fatto un ottimo lavoro. Per quanto riguarda la scelta del Mister, insieme al Direttore abbiamo fatto molti colloqui: tutte chiacchierate interessanti, con profili esperti e altri meno. Però alla fine abbiamo optato per Paolo Cannavaro. Ho parlato al telefono con lui e mi ha favorevolmente impressionato. La sua carriera la conosciamo tutti: però quando gli ho parlato al telefono, mi ha dimostrato grande umiltà, che secondo me non guasta mai; una gran voglia di venire a Vercelli, che personalmente a me piace, e una grande competenza. Alla fine, dunque, la decisione del CDA insieme al Direttore Sportivo è stata abbastanza scontata. Ora è qui per sputare e far sputare sangue ai giocatori.

 

FRANCESCO MUSUMECI

Buongiorno a tutti e benvenuti, ringrazio tutta la Società per la fiducia. Nel calcio il passato non conta, conta solo il presente: continueremo a lavorare sui giovani, Serie A e B attingono dalle Società di Lega Pro. Prima di tutto penseremo a salvarci e a far divertire i tifosi. Vercelli mi è entrata dentro e la Società Pro Vercelli anche. Nella precedente esperienza, durante gli anni del Covid, è stata dura: mi ricordo quando in tempo di lockdown c’era la tribuna piena per gli accrediti, voglio vedere in questa stagione sia la tribuna sia tutti gli altri settori pieni. Per i giovani fare esperienza in Serie D aiuta a crescere moltissimo. Mi sento assiduamente con il Mister, andremo ad addentrarci nella situazione, faremo le prime due settimane di allenamento a Vercelli e valuteremo. Maggio è andato alla Reggiana, è cresciuto negli anni facendo esperienze in diverse Società. Sono emozionato: ho la pelle d’oca e ho responsabilità grandi. Arrivo con la maturità giusta per dare soddisfazioni alla Società e alla piazza.

 

PAOLO CANNAVARO

Ringrazio innanzitutto il Presidente per le belle parole nei miei confronti. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare e ripagare la fiducia che mi è stata data. Ci siamo parlati e confrontati: vengo in un posto dove c’è ambizione, voglia di far crescere i giocatori e proporre un calcio che porti gente allo stadio; vogliamo che la gente venga a sostenerci, con passione e divertimento. Ho in testa tante idee, da provare a trasmettere ai miei giocatori: ci vorrà grande dedizione al lavoro da parte dei ragazzi. In questi giorni mi sono sentito spesso con il Direttore e stiamo pianificando il tutto, per far sì che si parta con il piede giusto. Sono davvero contento di essere qui: non è una frase di circostanza, ci credo veramente. Questa è una grande occasione per me: quando si inizia a lavorare da soli, è difficile trovare qualcuno che creda in te. Io mi sento veramente voluto in questo posto. Quando mi è arrivata la chiamata per dirmi che ero l’allenatore della Pro Vercelli, in me si è acceso un fuoco: proverò a tenerlo vivo dentro me e dentro i miei giocatori. Ognuno di noi sta uscendo dalla propria comfort zone: io, Direttore, Società: questa sarà la nostra forza sicuramente. So che sono venuto in un posto dove c’è una linea verde da coltivare, di ragazzi presi e cresciuti con un’idea di prospettiva; so che devo lavorare con i giovani, non mi spaventa, credo molto nel miglioramento dei calciatori, perché ho avuto questa cultura sin da bambino. Credo in una metodologia ben precisa, la Società non mi ha fatto richieste particolari: so che si deve mantenere la categoria e crescere sempre di più, con grande umiltà e grande dedizione al lavoro. Conosco il Girone A della Lega Pro: non sto mai fermo e cerco sempre di aggiornarmi; so che ha qualcosa in più dal punto di vista tecnico: ci sono giocatori che vengono fuori dai settori giovanili delle grandi squadre. Il Girone del Sud ha più pressione, ma ai playoff spesso le squadre del Girone A prevalgono; è una categoria con qualità, con giovani già pronti. Mio fratello ha detto che ho fatto benissimo. Dopo l’avventura di Udine mi ero già confrontato con mio fratello e avevo deciso di allenare da solo: ho sentito questa necessità, ci credo e ho voglia di mettermi in gioco. Mio fratello Fabio non mi avrebbe mai mandato via, ma ho deciso di staccarmi perché credo in qualcosa e credo si possa avverare. So che c’è tanta curiosità per capire cosa può portare Paolo Cannavaro come allenatore: sicuramente saper lottare è fondamentale nel calcio. Io vengo anche da esperienze estere, dove si pedala. Prima nel calcio prevaleva la tecnica sul fisico, oggi la situazione si è capovolta. Occorre aggiungere alle questioni tecniche la forza e la cattiveria. So che trovo un gruppo pronto al sacrificio, l’allenatore che mi ha preceduto ha lasciato un’impronta forte. La struttura della Società è già ben avviata, con delle figure già messe a disposizione; abbiamo un sintetico di ultima generazione, una garanzia per allenamenti e partite, e strutture di ottimo livello come la palestra. Per un allenatore arrivare in un posto così vuol dire essere ad un ottimo punto. Mi sono portato il preparatore atletico Nicandro Vizoco, che ho conosciuto negli anni d’oro al Sassuolo, e l’allenatore in seconda che sarà Rolando Bianchi, con cui ho condiviso tanto sul campo. Credo possa essere un valore aggiunto.

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