News Francesco Modesto (Foto Ivan Benedetto)


Francesco Modesto (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 27 marzo, 2021 14:17 | by Alessandro Borasio

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Pro Vercelli, Modesto in conferenza: “L’esperienza conta, i giovani portano spensieratezza”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA MODESTO / VERCELLI – Al termine della rifinitura, mister Francesco Modesto è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match di Serie C contro il Livorno.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER MODESTO ALLA VIGILIA DEL LIVORNO

Il rammarico c’è, si percepisce. Bisogna andare avanti. La delusione si percepiva ed è stata dettata dal risultato, sulla prestazione abbiamo parlato ed ora abbiamo iniziato a lavorare bene. Sono ragazzi che sanno l’impegno che mettono durante l’allenamento lo ritroveranno poi la domenica. Il lavoro è stato ottimale, tutti a disposizione: sono contento.

Domani sarà come all’andata: è una partita tosta, decisiva e da giocare. Hanno problemi societari ma il giocatore vuole sempre fare bene. Giocano contro la Pro, ed avranno ancora più stimoli: hanno giocatori forti ed un allenatore nuovo. Non è scontato vincere, bisogna giocare la partita come sappiamo fare. L’atteggiamento giusto sarà determinante: come abbiamo sempre fatto.

Forse ci siamo abituati tutti a vedere la Pro spensierata, giocare per vincere è difficile: può succedere che ci siano problemi. La squadra però con Como ed Alessandria ha fatto un tempo a testa. Essere contratti nel calcio è normale, ci sta: si è alla trentaduesima giornata e questi ragazzi vanno ai mille all’ora. Non vedo stanchezza, stanno tutti bene: fino ad oggi abbiamo fatto un grande lavoro, tutti insieme; dobbiamo continuare così e vedere cosa si raccoglie. Noi siamo padroni del nostro destino: non è una sconfitta a far cambiare tutto. Siamo secondi con 2 punti di vantaggio, la preoccupazione è degli avversari non nostra. La mia unica preoccupazione è la Pro: vedremo cosa avrà detto il campo. I ragazzi vanno elogiati.

Tutte la partite vanno vinte, io vorrei sempre tre punti: ma non è cosi. Nel calcio ci sono 95 minuti da giocare ed è normale che la ferocia, la voglia e la determinazione di vincere i duelli ed altro dev’essere massimale: il particolare è la differenza, non bisogna dare nulla di scontato. L’atteggiamento non mi preoccupa, questa squadra ha dimostrato di avere testa.

Non è vero che non dico ai ragazzi di non avere pressioni, sono loro che determinano – con l’atteggiamento – la gara. C’è sempre un avversario che ti induce, in certi momenti, a soffrire. Ci sono tanti momenti che si giocano durante una partita. I giocatori a sei giornate dalla fine, nella nostra posizione,  hanno pressione: è dettata dall’obiettivo che si vuole raggiungere. Non deve farci pesare la gara, noi dobbiamo fare come sappiamo fare. Non ho mai chiesto un pareggio, si gioca per vincere. Ripeto, poi ci sono gli episodi: non servono le chiacchiere.

Ci sono problemi in C che si evolvono anno per anno: ho vissuto già situazioni simili. Queste cose sono dei danni per tutti, purtroppo si dice che si vuole migliorare su tanti aspetti ma tante volte ci si perde in un bicchiere d’acqua: è un peccato. Il Livorno ad inizio dell’anno aveva una squadra da Serie B: per noi può essere una trappola. Noi si deve giocare come se il Livorno non abbia problemi, vanno affrontati bene. Niente assili ma con semplicità. La voglia è di riprendere il percorso: quando si ottiene 15 risultati utili consecutivi e recuperi punti vuol dire che hai fatto un grande percorso. i ragazzi hanno spinto bene ed hanno acquisito maturità. Le trappole saranno per tutti, non solo per noi.

L’esperienza conta: aver già vissuto certe partite aiuta, è normale. Se uno ha 300 partite ed un giocatore ha iniziato ieri l’esperienza è diversa: se un manager ha 60 anni ha una certa esperienza, quello di 30 ne ha un’altra. Bisogna avere giocatori che sono abituati ma i giovani sono fondamentali: hanno la spensieratezza. Essere spensierati è una forza, non hanno un assillo costante. Le squadre costruite per vincere sono altre: non vuol dire che noi non vogliamo vincere. Ora siamo secondi e ci stiamo giocando il campionato, nessuno lo pensava. Abbiamo giocatori che hanno alzato l’asticella (come i più grandi): lo stesso vale per i giovani, vedi Della Morte. I giovani hanno tempi diversi, mi spiace molto per Carosso che ha avuto problemi fisici. Nessuno ha una rosa giovane seconda in classifica: vuol dire che la società e la squadra meritano questo. Noi ci godiamo la situazione fino alla fine, poi vediamo cosa succede: sono ancora 6 partite.

Se sei allenatore devi avere un qualcuno che ti sorregge, deve credere nel tuo lavoro. Non voglio entrare nel campo di quello che è successo a Firenze. Penso a quello che possa succedere a me: è normale che quando non hai i giocatori che ti seguono sei morto, il vantaggio degli allenatori è avere almeno 18 giocatori che ti seguono. Poi sono i risultati che dettano tutto.

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