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Un'immagine dello scorso anno del tour (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 26 febbraio, 2015 15:04 | by Hervé Sacchi

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REGOLIAMOCI – Tappa a Vercelli: la conferenza

REGOLIAMOCI GIOCO PULITO PRO VERCELLI CONFERENZA / VERCELLI – Il progetto “RegoliamociLe regole del gioco pulito” fa tappa a Vercelli. Oggi allo stadio Silvio Piola si parla di match fixing e la lotta contro le frodi sportive. Dopo la lezione tenuta alla squadra, i relatori parlano in conferenza stampa.

 

Stefano Bordone, d.g. Pro Vercelli: Sono contento per questo incontro. La società ha sposato il progetto della Lega. Crediamo come società che sia giusto dare corretta informazione su questo tema. In tutti gli sport sta diventando un problema, non solo sul calcio. E’ chiaro che il calcio è lo sport principale per quanto riguarda le scommesse. Dobbiamo fare informazione con i tesserati della società ed evitare situazioni che possano compromettere il tutto. Sono contento, molto di più per quanto riguarda le giovanili: in prima squadra sanno tutti come funziona, i professionisti sono tali e sanno cosa bisogna fare per non incorrere in questi errori; diversa è la questione sulle giovanili, dove c’è ancora cattiva di informazione. Noi abbiamo regolamenti interni, ma una cosa più formale di questo genere può far capire come funziona.

Gianluigi Pocchi, Lega Serie B: Il tour è chiamato Regoliamoci. Il tema è: “Come posso rispettare le regole se non le conosco”. Promuoviamo il manuale del regolamento del gioco del calcio. In questa sessione approfondiamo i temi del calcio pulito. Lo facciamo attraverso un tour che abbiamo iniziato a Bari, abbiamo fatto anche Crotone, Perugia, Frosinone, Terni, Latina. Siamo a Vercelli oggi e la prossima settimana saremo a Brescia e Varese. Tutte le prime squadre saranno interessate, ma anche giovanili con Primavera e Allievi. Il progetto è stato reso possibile grazie a SportRadar, organizzazione che si occupa del monitoraggio delle gare, Guido Camera, avvocato della Lega di Serie B che si occupa delle dinamiche legali relative al match fixing, Alessandro Polis, responsabile comunicazione, marketing e commerciale dell’Istituto del Credito Sportivo.

Alessandro Polis: Credito sportivo è l’unica banca pubblica che resta attiva in Italia. Siamo quelli che hanno finanziato lo Juventus Stadium, quello dell’Udinese, e le foresterie dei club di A, B e Lega Pro. Siamo accanto alla Lega di B perché abbiamo sposato questo progetto perché porta avanti i principi etici per informare i tesserati in cosa si incorre quando si alterano le partite. Come banca vogliamo preservare i valori del calcio. Quando escono lenzuolate di giornali in cui la Procura di Cremona porta alla luce le accuse sul Calcioscommesse, il calcio si allontana e si erode il valore del calcio. Noi siamo contro il match fixing ma vogliamo preservare il valore di questo sport. A fianco della Lega e a coloro che fanno tutte queste iniziative.

Marcello Presilla, SportRadar: Siamo qui a incontrare la squadra per portare conoscenza e consapevolezza. Se si conoscono rischi e pericoli si sa come difendersi meglio. Spesso anche solo una cena o una serata in discoteca può essere l’occasione per avvicinare e portarlo al di qua della barricata. Facciamo un lavoro specifico, mostrando a questi ragazzi situazioni di campo le situazioni dei fixers per fare soldi in maniera illecita tramite il binomio partita-scommessa. Vogliamo terrorizzarli per renderli più consapevoli. Il valore etico, senza l’integrità, l’intera impalcatura calcistica viene a crollare. Lo sport è una delle industrie più importanti. Una squadra di calcio a livello di B o di A ha dei bilanci importanti che non possono essere messe a rischio per comportamenti che non sono consoni. La messa in sicurezza dello sport nasce attraverso l’attività di controllo, ed è ciò che fa Sportradar – partner Uefa -: controlliamo tutte le partite dei 54 campionati che appartengono alla Uefa e lavoriamo al servizio dell’istituzione sportivo in modo che ricevano il giusto controllo.

Guido Camera: Illustro le norme del codice di giustizia sportiva. C’è una legge che prevede un inasprimento delle pene che ora raggiungono anche i 12 anni di carcere. E’ il secondo anno che vengo a Vercelli. Due anni fa avevo raccolto massima attenzione sulle regole di condotta. Cerchiamo di riservare attenzione a quei soggetti che per sottovalutazione del fenomeno possono entrare in un guaio che può trascinare anche una società sana in questi problemi. Cerchiamo di dare informazioni sulla gestione e sull’attenzione anche con chi si intrattengono i rapporti. E’ importante fare formazione anche con la Primavera, siamo al fianco delle società per evitare che una, due o tre mele marce sporchino uno sport importante.

Marcello Presilla: La partecipazione dei ragazzi è importante. Sottopongono domande, assistono in maniera interessante. I feedback sono anche fonte di arricchimento. Al termine sottopongono situazioni che si sono verificate nella loro carriera. Talvolta ci parlano di altre situazioni di contatto, anche sui social network. Ci vengono mostrati messaggi di persone che li hanno contattati. Sono messaggi innocui il più delle volte, ma devono sapere distinguere. Non possono fidarsi di tutti, visto che fanno attività importante e che rischiano di essere avvicinati da tutti. Il ritorno è positivo e anche oggi a Vercelli lo possiamo controllare. Noi siamo a supporto della Lega. Siamo un supporto ma c’è prima sempre la società e la Lega come principali enti coinvolti.

Gianluigi Pocchi, Lega Serie B: I più giovani fanno più domande, le vogliono sapere meglio. Chiedono tanto, è importante nella fase giovanile.

Guido Camera: Abbiamo costruito una sorta di class action per tutelare la Lega e una ventina di società che hanno militato in serie cadetta. Parlo con le società che hanno aderito alla nostra azione. Vogliamo che si capisca cosa fa la società, la Lega e la Figc.

Marcello Presilla: Segnalazioni? Il sistema è basato a Londra e vede 30 analisti full-time che si alternano. Analizziamo 5 miliardi di dati su base giornaliera. Abbiamo unica centrale di analisi di betting. Il flusso di analisi è qualcosa che si fa in virtù non di un’antenna. Bisogna essere collegati dal mercato di scommesse. Leggiamo i tracciati delle scommesse sui diversi mercati: quello asiatico è circa il 70% di quello mondiale. Quando il nostro sistema genera un alert scatta un approfondimento degli analisti. L’equivalenza alert-partita truccata non è vero. Un match pulito può veder scattare più alert. Noi abbiamo alert che corrispondono a partite truccate e altri che non etichettano la partita come truccata. I report tengono da conto le dinamiche del betting. Una volta che c’è il sospetto che può essere una partita truccata, lo comunichiamo all’ente sportivo. La situazione comunque è in linea con i parametri internazionali. Il match fixing non va enfatizzata e nemmeno messa sotto il tappeto. Fa parte dei rischi e combattuta.

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