Gianluca Paparesta, presidente del Bari (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 29 marzo, 2015 10:50 |
by Michele Balossino
Verso Bari-Pro Vercelli, curiosità sui “Galletti”
CURIOSITÀ BARI AVVERSARIO PRO VERCELLI / VERCELLI – Con la sosta per le Nazionali, il campionato di Serie B scende in campo di domenica per la trentatreesima giornata. Avversario di turno della Pro Vercelli di Cristiano Scazzola è il Bari di mister Davide Nicola. Andiamo, dunque, a conoscere alcune curiosità sul prossimo avversario dei “Leoni”.
LE ORIGINI
Nel 1928 fu fondata l’Unione Sportiva Bari, divenuta nel 1945 Associazione Sportiva Bari, in seguito alla fusione delle società calcistiche baresi Liberty – già rinominata Bari Football Club – e Ideale. Dichiarata fallita nel 2014, l’impresa Football Club Bari 1908, presieduta dall’ex arbitro Gianluca Paparesta, ne ha, nello stesso anno, acquisito i beni aziendali, proseguendone l’attività sportiva e condividendone l’eredità con il Foot-Ball Club Bari, la prima squadra di calcio della storia della città che, istituita nel 1908, portava i colori biancorossi.
COLORI SOCIALI
Nei primi anni della sua storia, il Bari vestiva divise granata, tanto che, nel 1910, i giocatori del club furono soprannominati dalla Gazzetta dello Sport come “camicie rosse”; in seguito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando la squadra fu rifondata dopo lo scioglimento, il club indossava maglie a strisce nere e verdi. Soltanto dal 1928 il Bari adottò divise biancorosse, per poi non lasciarle più nel corso della sua storia.
SIMBOLO UFFICIALE
Il simbolo ufficiale del Bari è il galletto, da cui deriva il soprannome di “Galletti” dei giocatori della squadra. Il “galletto”, insieme alla zebra per la Juventus, al diavolo per il Milan ed al biscione visconteo per l’Inter, fu disegnato per la prima volta nel 1928, dal vignettista Carlin, alias Carlo Bergoglio, per il Guerin Sportivo.
INNO
L’inno ufficiale del club è “Bari grande amore”, cantato da Sabino Bartoli. Nel 2008 venne introdotto anche un inno non ufficiale, intitolato “Cuore Biancorosso”, intonato dal comico Checco Zalone.
LO STADIO
Il Bari disputa le proprie gare casalinghe allo stadio “San Nicola”, impianto inaugurato nel 1990, per ospitare i Campionati Mondiali del ’90. Progettato da Renzo Piano, lo stadio, soprannominato “Astronave” per la sua forma, ha una capienza attuale di 58270 posti a sedere, risultando il quarto stadio più grande d’Italia, dopo quelli di Milano, Napoli e Roma. È stato intitolato al Santo patrono della città pugliese, in seguito ad un referendum popolare. Durante i mondiali di Italia ’90 lo stadio ha ospitato l’ultima partita in un mondiale di calcio della nazionale dell’URSS, vinta 4-0 contro la nazionale camerunese. Inoltre, il “San Nicola” ha ospitato anche la finale per il terzo posto di quella rassegna mondiale, vedendo il successo, per 2-1, dell’Italia sull’Inghilterra.
IL BARI E LE NAZIONALI
Sono ben sei i calciatori italiani ad essere stati convocati in Nazionale durante la loro militanza al Bari: si tratta di Raffaele Costantino, Tommaso Maestrelli, Giuseppe Moro, Gianluca Zambrotta e Leonardo Bonucci. Cinque, invece, sono i giocatori convocati alla fase finale di un mondiale: Néstor Lorenzo (Italia ‘90), Rachid Neqrouz (Francia ‘98), Phil Masinga (Francia ‘98), Leonardo Bonucci (Sudafrica 2010) ed Edgar Álvarez (Sudafrica 2010).
PALMARÈS
In campo internazionale, i “Galletti” vantano la vittoria della Coppa Mitropa del 1990, in finale contro il Genoa. In campo nazionale, invece, il Bari ha vinto due volte il campionato di Serie B, nel 1941/1942 e nel 2008/2009, tre volte la Serie C e una volta il campionato di Serie C1.
IL BARI IN SERIE A E IN SERIE B
Nella sua storia, il Bari ha preso parte a ben 30 campionati di Serie A, ottenendo come miglior piazzamento il settimo posto nella stagione 1946/1947. In Serie B, invece, i biancorossi vantano 43 partecipazioni, la prima nell’annata 1929/1930.
RECORD
Il giocatore che vanta il maggior numero di presenze con la maglia del Bari è Jean François Gillet: il portiere belga, tra il 2000 e il 2003 ed il 2004 e il 2011, ha collezionato la bellezza di 353 partite. Il miglior marcatore di sempre, invece, è Luigi Bretti che, tra il 1950 ed il 1952, è andato a segno per 70 volte. L’acquisto più costoso della storia dei “Galletti” è stato quello di David Platt dall’Aston Villa per 12 miliardi di lire nella stagione 1991/1992; la cessione più remunerativa, invece, è stata quella di Antonio Cassano alla Roma: nell’estate del 2000, infatti, “Fantantonio” si trasferì nella Capitale per la cifra record di 60 miliardi di lire.